Comune di Sperlonga

Sperlonga / Barriere architettoniche, condannato il Comune per condotta discriminatoria verso i disabili

Cronaca Sperlonga

SPERLONGA – Con ordinanza pubblicata lo scorso 5 marzo, il Tribunale di Latina, prima sezione civile presieduta dal giudice Roberto Galasso, ha condannato il Comune di Sperlonga per condotta discriminatoria nei confronti delle persone con disabilità a causa della presenza delle barriere architettoniche che impedirebbero alle persone con ridotta o impedita capacità motoria di accedere a Piazza Fontana e al Belvedere Circeo.

La vicenda giudiziaria – promossa da Edward von Freymann e Giuseppe Di Lelio con il patrocinio e l’assistenza legale offerti dall’associazione “Luca Coscioni” – trae spunto dalla impossibilità per tutti coloro che si spostano con l’ausilio della sedia a ruote di accedere in alcuni dei luoghi più belli e suggestivi del territorio sperlongano. Il Tribunale di Latina ha accertato infatti come a Sperlonga alle persone con disabilità non venga garantita la totale accessibilità e visitabilità di Piazza Fontana e del Belvedere Circeo. Una situazione che per il Giudice Roberto Galasso è fonte di grave discriminazione nei confronti delle persone con ridotta o impedita capacità motoria. L’amministrazione Cusani è stato condannata a compiere entro sei mesi tutta una serie di opere al fine di rimuovere le barriere architettoniche. In particolare dovrà installare un ascensore, rimuovere i dissuasori, rifare la pavimentazione, eliminare due marciapiedi, creare un passaggio largo almeno un metro e mezzo, creare nuovi posti auto per persone con disabilità e rifare completamente la segnaletica.

In pratica questa ordinanza impone al Comune di ridisegnare completamente lo spazio pubblico nei pressi e all’interno di Piazza Fontana e del Belvedere Circeo. A causa della mancata rimozione delle barriere architettoniche, il Comune di Sperlonga è stato inoltre condannato a pubblicare il testo dell’ordinanza di condanna a sue spese sul quotidiano “Il Corriere della Sera”. “E’ la seconda condanna per condotta discriminatoria emessa nei confronti del Comune di Sperlonga ottenuta grazie all’impegno e alla tenacia di Edward von Freymann, Giuseppe Di Lelio e dell’Associazione Luca Coscioni. Ci appelliamo al Sindaco affinché le opere indicate dal Tribunale di Latina vengano realizzate nei tempi prefissati, ossia entro sei mesi – ha dichiarato l’avvocato Alessandro Gerardi, consigliere generale dell’associazione “Luca Coscioni” -. Se l’amministrazione comunale non si impegnerà fin da subito a rimuovere tutte le barriere architettoniche presenti su Piazza Fontana e sul Belvedere Circeo, ci rivolgeremo agli organi competenti affinché venga nominato un commissario ad acta”.

“La nostra azione nei tribunali a tutela del diritto alla salute e dunque contro le condotte discriminatorie relative alle persone con disabilità – ha aggiunto – prosegue contro tutti gli enti pubblici, esercenti di servizi aperti al pubblico, che hanno violato i diritti previsti dalle leggi in vigore. In linea con quanto previsto nelle Convenzioni Onu esigiamo la rimozione delle singole barriere fisiche, percettive e sensoriali che ancora oggi impediscono alle persone con disabilità di esercitare i loro diritti fondamentali – ha aggiunto Rocco Berardo, avvocato e coordinatore delle iniziative sulla disabilità dell’associazione “Luca Coscioni” – .

Per proseguire con sempre maggiore efficacia è necessario il contributo di tutti, cui chiediamo di segnalare sull’ App “No Barriere”, le barriere architettoniche e sensoriali ancora non rimosse dalla pubblica amministrazione. Le amministrazioni, infatti, a partire dai comuni, sono obbligate dal 1986 a dotarsi di piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche e sensoriali (Peba), tuttavia non solo la legge non viene attuata, ma – peggio – sono solo poche centinaia i comuni di cui si stima almeno una qualche programmazione del piano previsto dalla legge. L’associazione si è attivata presentando proposte alle singole amministrazioni a partire da registri regionali e, quando inerti, diffide e denunce nei confronti dei Comuni e degli enti pubblici che non abbiano provveduto a rendere i luoghi pubblici accessibili.”