Operazione “Foreign Flag”, la Guardia di Finanza scopre i “furbetti” della bandiera estera

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CIVITAVECCHIA – Rilevato un considerevole incremento di bandiere estere issate sulle imbarcazioni da diporto di proprietà di cittadini italiani ormeggiate presso i porti turistici e gli approdi lungo tutto il litorale laziale, i Finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia hanno scoperto diversi casi del fenomento cosiddetto “Flagging out”. 

Si tratta di quel fenomento per cui alcuni proprietari ed armatori di yacht, al fine di ridurre i costi complessivi di gestione di una unità navale (da diporto in questo caso), ricercano registri navali esteri che consentano una congrua riduzione delle voci di spesa relative, ad esempio, alle dotazioni di sicurezza, equipaggiamenti, assicurazioni e/o imposte. Pertanto molti possessori di imbarcazioni da diporto hanno preferito emigrare, solo sulla carta, verso registri navali esteri dismettendo così la bandiera nazionale, nel tentativo di realizzare una notevole riduzione dei costi di gestione e, in alcuni casi, di nascondere il possesso delle imbarcazioni (spesso di lusso), al fisco italiano.

Così durante l’incessante controllo delle coste e degli approdi della nostra regione, hanno individuato nel corso del 2020, 79 imbarcazioni battenti bandiera estera, che a seguito di accurati controlli documentali, sono risultate di proprietà di cittadini italiani. Tale circostanza ha fatto scattare gli obblighi fiscali che disciplinano il possesso di beni all’estero (in questo caso le imbarcazioni da diporto) da parte di cittadini italiani, tenuti alla compilazione dell’apposito riquadro RW della dichiarazione dei redditi.

L’esito delle indagini ha permesso di riscontrare per 40 di esse (per un valore complessivo di € 2.630.000), la mancata compilazione del quadro RW della dichiarazione dei redditi. Agli armatori sono state elevate sanzioni nella misura massima di € 1.122.000 per le violazioni concernente gli obblighi dichiarativi.