Latina / Discarica nei pressi della Plasmon: l’incontro in Prefettura, la bocciatura del sindaco Coletta

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LATINA – Manca l’ufficialità ma potrebbe conoscere un definitivo disco rosso il progetto dell’amministrazione provinciale per realizzare nell’area di Borgo Grappa, a Latina, nei pressi dello stabilimento Plasmon, uno sito per lo stoccaggio dei residui solidi provenienti dal trattatamento dei rifiuti. E’ quanto è scaturito da un vertice che, richiesto dai sindacati Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil e dalle Rsu dello stabilimento leader in Italia per la produzioni di alimenti per l’infanzia, è stato convocato dal Prefetto di Latina Maurizio Falco con la partecipazione del sindaco del comune capuologo.

Damiano Coletta ha bocciato la soluzione prospettata dalla Provincia di realizzare su un’area del Consorzio industriale Roma-Latina una vera e propria discarica essenzialmente per due ragioni: la regione Lazio ha l’obbligo di aggiornare i propri siti di stoccaggio e poi perché le analisi condotte dai due consulenti tecnici nominati dal Comune hanno evidenziato come il sito attiguo allo stabilimento della Plasmon sia inidoneo ad ospitare una struttura per lo stoccaggio degli inerti.  Il sindaco Coletta ha preannunciato che invierà ora a Regione e Provincia la relazione commissionata dal comune di Latina che accerta l’assenza dei requisiti previsti dalla legge per l’area scelta nei pressi dello stabilimento della Plasmon in maniera tale che gli enti interessati si attivino tempestivamente per la ricerca di un sito alternativo all’interno del territorio provinciale.

I sindacati avevano espresso una serie di fondati timori sulla scelta del sito che, a prescindere da ogni considerazione sulla pericolosità dell’impianto, avrebbe potuto avere, sullo stabilimento della Plasmon, una ricaduta pericolosa . La realtà produttiva in più da alcuni anni sta subendo importanti ridimensionamenti anche di tipo occupazionale per effetto in particolare del continuo calo delle nascite in Italia . Le aziende concorrenti in Italia,inoltre, hanno adottato la scelta di produrre all’estero con costi di produzione nettamente inferiori, anche derivanti dalle minori garanzie in termine di qualità e tracciabilità delle produzioni.

“Associare quindi, il sito di produzione dei prodotti per l’infanzia alla contiguità con una discarica – hanno ribadito le organizzazioni sindacali – non potrebbe che avere solo conseguenze negative fino a mettere in discussione le prospettive di questa importante azienda sul territorio pontino”. Il progetto per la nascita di questa discarica, insomma, è stato osteggiato non solo per i possibili effetti nocivi per la salute dei cittadini residenti nella zona ma anche per le possibili negative ricadute occupazionali. I sindacati hanno palesato al Prefetto “possibili effetti negativi per l’immagine di un’azienda che, qualora il progetto andasse in porto, rischierebbe di essere compromessa da possibili danni sulla salubrità degli ambienti di produzione”.

Il Prefetto di Latina al termine dell’incontro ha manifestato tutto il proprio apprezzamento per “il dialogo dimostrato dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali con i soggetti istituzionali preposti” perché solo è solo questa “la strada più opportina da percorrere per individuare e condividere soluzioni a sostegno della tutela e della stabilità dei lavoratori che si coniughino con le esigenze delle aziende e della loro sostenibilità”. I sindacati, da parte loro, hanno ringraziato il Prefetto Falco per aver convocato la riunione e il Sindaco di Latina Coletta per aver tempestivamente determinato le condizioni per rivedere una scelta, “apparsa assolutamente inappropriata proprio per le possibili conseguenze sulla Plasmon”.