Elezioni a Minturno, il sindaco Stefanelli mette in stand-by la sua ricandidatura

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MINTURNO – Un post sulla propria pagina facebook per annunciare di mettere in stand-by la sua ricandidatura. Il sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli, affida al web le proprie riflessioni sul prossimo appuntamento elettorale.

“Cosa succede in città?” Così esordisce il post, che prosegue: “Amo Minturno, lo avrete capito dall’impegno che ho cercato di mettere in questi anni ogni singolo giorno come vostro sindaco. E lo avrete capito anche dalle foto che posto del nostro territorio quasi con lo stesso amore con cui posterei una foto di mia moglie o dei miei figli. Da questo amore è nata una riflessione profonda, pacata e sincera. Tanto abbiamo fatto, Minturno è cambiata e sta cambiando in meglio. Non sono solo io a dirlo, i tanti messaggi di affetto ricevuti dopo la lettera di Natale mi hanno aperto il cuore e gli occhi. Però, c’è ancora tanto da fare. Abbiamo ripianato i vuoti del passato, abbiamo gettato le basi, ora c’è da costruire davvero il futuro”.

“Non è una questione politica o partitica, è prima di tutto una questione umana – rimarca Stefanelli – Il mio impegno è sempre stato guidato dal sentirmi figlio e uomo del nostro territorio e in molti avvertono come me questa carica interiore che ha bisogno di concretizzarsi in programmi e progetti da realizzare da ora in avanti. Da questo mix di ragionamenti e sentimenti ho deciso di fare un passo di lato e mettere in pausa la mia ricandidatura a sindaco. Perché credo che per dare una definitiva spinta al cambiamento, con pianificazioni e progettualità ambiziose, ci sia bisogno di un patto trasversale e intergenerazionale come mai si sia presentato a Minturno. Se mi dovessero chiedere qual è l’obiettivo più bello raggiunto in questi anni darei una risposta non scontata.

A mio avviso infatti è quello di aver ricostruito un clima di serenità, fiducia e speranza che nella nostra città si era perso da tempo. Nessuna sfida si vince da soli. E la mia battaglia è civile, è per Minturno. Non è personale, ma è per realizzare un progetto di futuro della comunità a cui sento di appartenere. E sento che si può realizzare qualcosa di unico e speciale, mai visto prima, un progetto veramente “comune”. Questa battaglia ha bisogno di più forze, di uomini e donne legati al territorio. Per fare il salto di qualità è il momento di mettere da parte le fazioni, ascoltare non solo chi ci ha sempre accompagnati, ma anche coloro nei quali abbiamo generato un nuovo e a volte inaspettato interesse. ASCOLTARE e, se ci dovessero essere le congiunzioni programmatiche, COSTRUIRE un progetto di larghe vedute, oltre l’orizzonte.
Come quando si ammira il mare dalla collina di Minturno in una giornata serena e limpida”.