Elezioni a Formia, Gianfranco Conte si ricandida: “Chi mi vuole mi segua” [VIDEO]

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FORMIA – “Chi vuole mi segua”. Gianfranco Conte non lascia ma raddoppia. Sfiorando la blasfemia e speculando sull’immobilismo che sta caratterizzando l’azione politica del centro destra dopo la definitiva uscita di scena del sindaco Paola Villa e lo scioglimento del consiglio comunale, ha deciso di raddoppiare il numero dei point elettorali nel centro urbano di Formia ( a quello aperto di via Vitruvio si aggiungerà quello del 2018 in via XXIV Maggio) e delle liste che dovrebbero – il condizionale non è mai un optional- sostenere la sua sfida a succedere alla professoressa di scienze naturali. Non più solo “Formia con te” e “Fratelli d’Italia” – “anche se per quest’ultima ci sta pensando materialmente l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo” – ma anche “Nuova Area” e “Formia 4.0”. E convinto della bontà e dell’attualità del “melius abundare quam deficere”, Conte ha una garanzia in tasca fornitagli, a quanto pare, dal coordinato nazionale Ettore Rosato: se serve potrebbe aggiungersi Italia Viva…

Il cinque volte deputato di Forza Italia ha rotto gli indugi perché una telefonata dal centro destra a sedersi attorno ad un tavolo non è mai arrivata e tantomeno nessuno dello schieramento ufficiale è stato disposto a fargliela. Da qui la decisione di Conte di partire subito. Lo fa in un’intervista video rilasciata a Temporale.info: “Mi hanno chiesto tanti amici la mia disponibilità a candidarmi a sindaco potendo fare affidamento sulle mie capacità, esperienza e conoscenze. La mia stella polare era e resta la piattaforma programmatica da elaborare nel corso di incontri mirati con le associazioni di categoria, economiche e parti sociali. Appena l’emergenza Covid ce lo permetterà insedieremo anche alcune commissioni monotematiche. Affineranno il programma che dovrà essere la ’conditio sine qua non’ di questa sfida elettorale – ha detto Conte – Sono stato chiaro su un aspetto: i problemi di Formia li abbiamo sotto gli occhi. Ci interessa capire con quali metodologie affrontarli e con un crono programma ben preciso”. Gianfranco Conte è critico e severo con il centro destra tradizionale perché “continua a fare gli errori di sempre. Si ragiona sempre ed esclusivamente sui nomi, su logiche lottizzatrici e con la delega sempre in mano ad affidare la scelta della classe dirigente di un Comune altrove, ai tavoli provinciale e regionali. A nessuno degli amici del centro destra presenti sinora in consiglio è balenata l’idea di parlare di programmi, di come rimettere in moto questa città che, nonostante tutto, ha mille potenzialità di sviluppo. Rabbrividisco al pensiero che il sindaco di Formia, la mia città – ha aggiunto l’ex deputato di Forza Italia – lo debba decidere un tavolo regionale che quasi sempre opere scelte non tenendo conto del ‘sentiment’ di ciascuna realtà locale. Questo modo di procedere non mi piace affatto anche perché questo centro destra pontino per il comune di Formia ha sempre scelto il candidato più debole…”

Conte precisa subito di non essere ammaliato della logica dell’uomo solo al comando (“non è vero perché non posso governare da solo e poi perché la stagione dei federali è terminata 80 anni fa”) ma fa sapere di non accettare l’eventuale proposta di partecipare ad eventuali primarie: “Non vedo innanzitutto chi del centro destra possa farmi questa richiesta. Io alle primarie non credo così. Lo stesso Pd, che le ha create, sta facendo altre scelte per selezionare la sua classe dirigente negli enti locali. Se mai fosse, vi potrei partecipare ad una condizione: capire alla vigilia cosa e come fare il giorno dopo la vittoria elettorale. Non posso poggiare i miei piedi nel terreno del centro destra formiano – ha aggiunto Conte – quando qualche suo dirigente di primo piano almeno è stato onesto sul piano intellettuale. Ha manifestato la sua assoluta contrarietà ad rimuovere forme di sclerotizzazioni nella gestione dell’assetto amministrativo del comune. Formia è ridotta in questi termini a causa di queste situazioni che si sono incancrenite e per la contrapposizione, nel corso del tempo, centro destra-centro sinistra e viceversa”. Ma non tutte rose e fiori per il due volte sottosegretario del governo Berlusconi. Conte sa che quanto prima dovrà sciogliere un nodo o, forse, qualcuno dovrà pensarci al posto suo. E’ la presenza nel suo schieramento di Fratelli d’Italia. Aveva dato vita, alla presenza del solo vice segretario regionale Enrico Tiero, ad un coordinamento che doveva svolgere una mansione consiliare e basta. Il consiglio comunale di Formia, invece, è stato sciolto e il simbolo di Fdi campeggia, nonostante tutto, all’ingresso del point elettorale di Conte in via Vitruvio. I vertici provinciali stanno facendo fare da tempo ed il coordinatore provinciale del partito, il Senatore Nicola Calandrini, ha a Formia uno speciale cane da guardia, il presidente del circolo Gianni Carpinelli.

“Se il centro destra dal 1994 in poi ha candidato alla Camera cinque volte a Roma l’onorevole Gianfranco Conte nell’iper blindato collegio uninominale del sud pontino- ha tuonato Carpinelli – è perché poteva contare su un suo esponente di assoluto livello e affidabilità. Modestamente, se permette l’Onorevole Conte, Fratelli d’Italia ha una regola interna molto chiara a tutti. O almeno. Il candidato a sindaco deve essere iscritto al partito. E non ci risulta ,ma voglio anche sbagliare, che Conte sia un nostro iscritto”. Che il centro destra debba svegliarsi da un pericoloso torpore in cui è piombato dopo l’arrivo commissario Prefettizio al comune di Formia, il Prefetto Silvana Tizzano, l’hanno capito due esponenti di primo piano del dimissionato consiglio comunale. Pasquale Cardillo Cupo (Fratelli d’Italia), da tempo ombra e ospite fisso del point elettorale di Gianfranco Conte, e la capogruppo di Forza Italia Eleonora hanno voluto incontrare il ministro degli esteri della Lega formiana, il consigliere comunale Nicola Riccardelli per capire “quali iniziative da assumere”.

Innanzitutto a livello locale nel tentativo di dar vita ad una coalizione elettorale unitaria. A giorni sarà fissato un vertice ufficiale in cui le priorità da mettere a punto saranno praticamente due: la redazione di una prima bozza di programma e la definizione delle linee guida per la scelta di un candidato sindaco unico. E se vi votasse subito, magari nella seconda metà di maggio? Bisogna fare in fretta anche il tavolo regionale del centro destra, dopo Roma e Latina, potrebbe mettere a mano per quanto riguarda la provincia pontina, ai comuni medio grandi che sono Formia e Cisterna. Forza Italia, per esempio, su input del coordinatore regionale Claudio Fazzone, avrebbe già deciso il nome di chi presentare a Roma. E’ il consigliere comunale più votato a Formia dal 2008 in poi, Gianluca Taddeo, la cui “corsa” formina potrebbe servire, direttamente o indirettamente, al sindaco di Gaeta Cosimino Mitrano per competere in assoluta tranquillità alle regionali. Naturalmente quando ci saranno, nel 2023. Il faccia a faccia chiesto dal duo Cardillo Cupo-Zangrillo è servito anche per monitorare una seconda iniziativa promossa da tempo dalla Lega formiana. Qualora non ci fossero i presupposti per dar vita ad uno schieramento unitario del centro destra, anche in relazione al nome del candidato a sindaco da proporre, il “carroccio” ha pronta l’opzione B nel cassetto. E’ un piano che qualche preoccupazione l’ha già creata agli altri due alleati. E’ la nascita di una formazione civica, “dei migliori” , che ingloberebbe la Lega, i Costiani di “Ripartiamo con voi”, l’Udc e una parte consistente del Partito Democratico vicinissima al quattro volte sindaco di Formia Sandro Bartolomeo.

A credere in qualcosa di diverso ed innovativo sul piano elettorale e culturale per Formia è la nuova leva dei Dem di Formia. Il segretario Luca Magliozzi e il presidente dell’assemblea degli iscritti Genaro Ciaramella l’hanno messo per iscritto nel momento in cui – come detto – il centro destra è alle prese con la forza centrifuga di Conte ed è costretto ad attendere iniziative esterne: “E iniziata una nuova stagione politica – hanno subito tagliato corto Magliozzi e Ciaramella – Immaginiamo un futuro diverso per la nostra Città, dobbiamo sforzarci di dipingere un quadro quanto più onesto possibile dell’attuale situazione, rinunciando ad una accesa retorica al servizio di un richiamo alla responsabilità e allo sforzo comune di fronte alle complesse prospettive che ci attendono. Quello che serve è delineare un campo largo – democratico – credibile e al tempo stesso attuabile, una sferzata di energia in grado di assicurare lo slancio necessario a superare questa fase e a rilanciare una coraggiosa idea di città – hanno aggiunto i due dirigenti del Pd – Vogliamo lavorare con le migliori “energie” del nostro territorio per garantire equilibrio ed una immediata ripartenza con una piattaforma in grado di mettere al centro l’interesse collettivo.” Secondo il Pd l’esperienza dell’ex sindaco Villa “dopo soli due anni ha finito per portarsi dietro strascichi lunghi e in qualche caso pesanti. Promesse disattese, scelte non condivise e accuse dirette agli alleati sono il frutto di un esperimento civico in fondo mai compiuto”. Il Pd prende atto delle “difficoltà legate all’emergenza sanitaria” e, ribadendo “il nostro impegno nella fase di ascolto e confronto in città che ci ha contraddistinto in questi 2 anni passati all’opposizione”, annuncia la sua “disponibilità e collaborazione sulle tematiche importanti per la città.”. Questo processo sfocerà – hanno aggiunto Magliozzi e Ciaramella – nella costruzione di una piattaforma con al centro i contenuti e con l’ambizione di immaginare la Formia che sarà”. Insomma il Pd, nonostante l’abbandono del suo ex candidato a sindaco ed ex capogruppo Claudio Marciano, “è in campo e svolgerà il suo lavoro con convinzione e responsabilità. Apriremo un confronto programmatico, un dialogo franco, approfondito e incentrato su obiettivi politici superando la mera logica dei “cartelli elettorali”. Come comunità democratica, siamo convinti che solo seguendo questo approccio – hanno terminato il segretario ed il presidente del Pd – saremo in grado di restituire alla città e agli elettori un progetto credibile, coraggioso e capace di governare la nostra Formia.”

Intanto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto con cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ufficializzato lo scioglimento del consiglio comunale di Formia per la mancata approvazione della salvaguardia degli equilibri di bilancio 2020 entro i termini previsti dalla legge. Il Decreto del capo dello Stato fa leva su una dettagliata relazione del Ministro degli Interni Giuliana Lamorgese che in un passaggio bacchetta pesantemente la politica formiana dell’ultimo corso: “Il consiglio comunale di Formia si è dimostrato incapace di provvedere nei termini prescritti dalle norme vigenti – scrive letteralmente la titolare della Viminale abbandonando il tradizionale linguaggio formale – Non è riuscito a provvedere all’approvazione del documento contabile anche dopo la scadenza dei termini entro i quali era tenuto ad adempiere..”. Passo e chiudo.

INTERVISTA video Gianfranco Conte, candidato sindaco Formia con te