Sanità

Telemedicina, presentato il progetto dell’Asl di Latina

LATINA – Appena sarà archiviata l’emergenza Covid 19, il sistema sanitario pontino dovrà necessariamente differenziarsi per rispondere meglio e più celermente alle esigenze dei pazienti e dei cittadini. A tentare di assicurare un vero salto di qualità nell’assistenza sanitaria, ai diversi livelli, dovranno essere il digitale e, in particolare, la telemedicina, risorsa in grado di assicurare un vero salto di qualità nelle risposte da assicurare al paziente. Sono le linee guida di un progetto che, dal titolo “Change Management e Digital innovation’, è stato presentato dall’Asl di Latina in video conferenza con alcun partners che l’hanno subito condiviso: tra questi il Mip Politecnico di Milano Graduate School of Business e Novartis Farma. Si tratta di una partnership pubblico-privato finalizzata a permettere alla telemedicina di recitare in futuro un ruolo di primo piano nella gestione del servizio sanitario pubblico in provincia di Latina. Innanzitutto il prossimo mese partirà un percorso formativo che rivolto agli operatori sanitari di Latina e provincia, durerà tre mesi. Questo progetto dell’Asl pontina si pone nell’ottica di un potenziamento, a distanza, dei servizi sanitari locali a cui l’azienda lavora da anni e – secondo quanto ha annunciato il direttore generale Giorgio Casati – si avvale di due importanti partner che rappresentano, ognuno nei propri campi di competenza, delle eccellenze in ambito nazionale e internazionale.

Per l’Asl di Latina la telemedicina consentirà infatti di evitare spostamenti non necessari, ‘muovendo’ solo i dati, e di migliorare l’accessibilità, la qualità e l’appropriatezza delle prestazioni, nonché di monitorare a distanza l’efficacia del percorso terapeutico.
Inoltre, strumenti avanzati come la televisita e il teleconsulto offrono già l’opportunità ulteriori, su tutte quella di promuovere un approccio multidisciplinare nel gestire le problematiche di salute del paziente, aumentare il grado di accessibilità alle prestazioni e facilitare l’archiviazione dei dati clinici. La delegazione dell’Asl era composta, oltre che dal direttore generale Casati, anche dal direttore sanitario aziendale Giuseppe Visconti, da Salvatore Di Somma, Responsabile dei Punti di Assistenza Territoriale e Telemedicina dell’Asl di Latina cui si sono aggiunti Massimo Annicchiarico, direttore della Direzione Salute e integrazione socio-sanitaria della Regione Lazio; Francesco Gabbrielli, Direttore del Centro Nazionale per la Telemedicina e le Nuove Tecnologie Assistenziali dell’Istituto Superiore di Sanità e Giovanni Cirilli, Segretario regionale della federazione italiana dei medici di medicina generale del Lazio.

Quella illustrata sarà una piccola rivoluzione nelle gestione dei servizi sanitari che implicherà anche significativi cambiamenti nelle modalità di lavoro che, inevitabilmente, presuppongono da un lato un diverso rapporto tra medico e paziente, dall’altro una sempre più stretta integrazione di competenze tra gli specialisti, chiamati a collaborare insieme a vantaggio dell’assistito. In quest’ottica l’Asl invoca e chiede una formazione specifica, in grado di sostenere questo ‘cambio di passo’, rivolta agli specialisti e in generale ai professionisti della salute.
“Il Covid ha messo in evidenza che, nonostante tutti gli sforzi compiuti negli anni, non è stato sviluppato un programma organico per la telemedicina tale da assicurare ai pazienti cronici non Covid di essere adeguatamente seguiti – ha dichiarato Casati nel suo intervento durante la video conferenza – Soprattutto nel primo lockdown questi pazienti non sono stati gestiti in presenza dai loro medici. In più di qualche caso si è optato per forme ‘minori’ di telemedicina che consentissero comunque un contatto con il paziente a distanza”. L’Asl ora ha capito di come ci sia la necessità di rafforzare questa area di attività, non solo in tempi di emergenza sanitaria ma anche come modello di gestione ordinaria dei pazienti cronici. La telemedicina, infatti, offre l’opportunità di non interrompere la continuità assistenziale e consente di raggiungere tante persone che si trovano in zone distanti dai luoghi di cura. L’Asl di Latina “sente il bisogno di inquadrare tutta l’attività svolta in un modello generale e fare in modo che vi partecipi il più elevato numero possibile di professionisti per dare ai pazienti tutti gli strumenti, pur restando a casa, che consentano loro di accedere ai servizi del servizio sanitario nazionale”, ha concluso Casati.

Gaia Panina, della direzione Medica di Novartis Farma Italia, partner del progetto, ha sottolineato che “l’iniziativa che si sta per concretizzare a Latina è frutto di un approccio che mira a sviluppare partnership con tutti gli attori del sistema salute, allo scopo di aggregare risorse e competenze di persone, istituzioni e imprese con l’obiettivo di incrementare sempre più la sostenibilità del sistema stesso e l’accessibilità ai pazienti cittadini a servizi e trattamenti più efficaci e innovativi”. Francisco Garcia, Country Chief Digital Officer di Novartis Italia, a sua volta ha ricordato che “attraverso le proprie attività di ricerca scientifica e le progettualità messe in campo in collaborazione con i propri interlocutori, Novartis è fortemente impegnata nel cogliere le opportunità che il Data & Digital offre per migliorare il più possibile l’efficacia degli strumenti a disposizione di clinici e operatori sanitari nell’assistenza e la cura ai pazienti”.

“Siamo lieti di essere accanto a Novartis e all’Asl Latina in un progetto che, facilitando la vita dei pazienti, rappresenta un passo in avanti verso un futuro migliore per tutti – ha osservato in conclusione Davide Chiaroni, Associate Dean for Executive Education del Mip – In questi mesi è emerso in modo forte quanto l’innovazione tecnologica possa migliorare la nostra vita, sia nella quotidianità che in ambiti di primaria importanza come la salute. Siamo quindi orgogliosi di dare il nostro contributo, mettendo a disposizione del settore sanitario, così coinvolto dalla pandemia, il nostro know-how accademico e un’innovativa piattaforma di distancelearning.”

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