Formia / Il commissario prefettizio Silvana Tizzano nomina due sub commissari donne

Formia Politica

FORMIA – Un comune sempre più rosa al punto che il segretario generale Alessandro Izzi ha coniato una battuta: “Comincio ad essere ad accerchiato a Formia da tante ottime professioniste e a Priverno dove il sindaco (Annamaria Bilancia) è sindaco”. Primo giorno di lavoro lunedì al comune di Formia per le due sub commissarie Prefettizie che il Prefetto di Latina Maurizio Falco ha nominato sabato, a 24 ore soltanto dall’insediamento del commissario Prefettizio Silvana Tizzano.

Monica Perna e Ada Nasti

Si tratta di due delle migliori collaboratrici del rappresentante di governo in piazza della Libertà, il Prefetto Vicario Monica Perna – sorella dell’ex presidente della sezione penale del Tribunale di Cassino, Donatella – e della dottoressa Ada Nasti. Quest’ultima è considerata una “maga” dei numeri. Era dirigente dell’area finanziaria al comune di Terracina, dov’è nata, e, prima di trasferirsi con il Comando in Prefettura a Latina, fu una delle collaboratrici del commissario ad acta Maurizio Alicandro (lo stesso nominato il 2 gennaio al comune di Formia per la salvaguardia degli equilibri di bilancio) che evitò con Nicola Procaccini sindaco il default finanziario del comune.

A chiedere di dare un contributo al Prefetto Tizzano e alle due sub commissarie è il gruppo consiliare della Lega. I consiglieri Antonio Di Rocco e Nicola Riccardelli hanno formalizzato lunedì una richiesta d’incontro, occasione utile per “dare il nostro contributo di sostegno e di confronto sulle criticità della città. Soprattutto all’inizio del commissariamento del comune, una fase provocata da una crisi politica amministrativa che ha origini lontane , “molto probabilmente già insita nel Dna della costruzione della coalizione che portò nel giugno 2018 alla vittoria elettorale il Sindaco Villa. Fu una maggioranza composta da un’aggregazione di liste civiche , motivate dall’esclusivo interesse di vincere la competizione elettorale , ma priva di quel collante necessario per poter garantire la stabilità ed il perseguimento di un progetto politico ,carente di una visione generale di crescita della città”.

Nella fase iniziale della campagna elettorale, che vede la Lega non escludere il suo coinvolgimento in un percorso politico trasversale in cui potrebbero essere protagonisti i Costiani di “Ripartiamo con Voi”, l’Udc, parte dei Pd vicino alle posizioni dell’ex sindaco Sandro Bartolomeo, Enrico D’Angelis (tra i fondatori del secondo progetto civico dell’ex sindaco Paola Villa alla testa della lista “Ripartiamo con voi” e l’ex vice sindaco Dem Maurizio Tallerini), sono state rinnovate le critiche alla gestione amministrativa del sindaco Paola Villa conclusasi soltanto dopo 30 mesi. Sei assessori si sono dimessi volontariamente dai propri incarichi , con deleghe rimaste vacanti ed ad interim per diverso tempo,cinque consiglieri di maggioranza hanno preso le distanze e hanno abbandonato la coalizione per poi censurare “loro stessi – hanno aggiunto i consiglieri Di Rocco e Riccardelli – il mancato rispetto degli impegni finalizzati alla realizzazione di un programma elettorale sottoposto con enfasi all’attenzione dei cittadini e puntualmente disatteso”. Questo lento e graduale sfilacciamento ha provocato una serie di inadempienze, di ritardi sulle azioni della quotidiana amministrazione, un vuoto insostenibile sulla programmazione, “innescando cosi un malcontento diffuso nei cittadini , provati anche dal periodo di pandemia dilagante. La superficialità nell’affrontare i malesseri interni alla maggioranza e, ancor di più, spesso ad ignorarli e nasconderli, hanno portato – ha aggiunto il gruppo consiliare del carroccio – alle vicende degli ultimi giorni che hanno segnato la fine di un percorso annunciato” .

Il gruppo consiliare della Lega, in seguito alle dimissioni e all’esito dell’ultimo consiglio comunale del28 dicembre, è rimasto per diversi giorni in religioso silenzio quando il Prefetto di Latina Maurizio Falco nominava il commissario ad acta Maurizio Alicandro per dirimere il riequilibrio di bilancio. La Lega preferisce valutare il contenuto della delibera approvata in via monocratica dall’alto responsabile del Ministero degli Interni : “Ha certificato la sussistenza dello squilibrio, cosi come era stato evidenziato dalla relazione del Dirigente del Settore Economico e Finanziario. Al di la delle valutazioni tecnicistiche del riequilibrio di bilancio, noi crediamo che il fallimento del progetto politico, cosi come certificato dal sindaco Villa, all’indomani del consiglio comunale durante una conferenza stampa, è il frutto di una gestione di coalizione mai diventata coesa, litigiosa sin dal primo giorno dell’insediamento Si potrebbe fare un lunghissimo elenco dettagliato di cose non fatte, di impegni assunti e non mantenuti, di programmi mai avviati o di isolate azioni rimaste incompiute, di interventi ereditati e ignorati, tutto ciò basterebbe a smentire il misero intervento del Sindaco in conferenza stampa, dove ha tentato di autoconvincere se stessa e quello che resta della sua maggioranza, circa la bontà della sua amministrazione. Due anni e mezzo trascorsi brillantemente, a cercare di fare le pulci “a quelli di prima”, a criticare sindaci e amministratori precedenti, nelle cui colpe c’erano tutte le motivazioni per giustificare il proprio immobilismo e le proprie incapacità nell’amministrare una città come Formia. L’ex sindaco Villa, invece, ha dimenticato – hanno aggiunto Di Rocco e Riccardelli – che la sua maggioranza cosi variegata era strarappresentata da figure che nelle precedenti amministrazioni sono stati protagonisti autorevoli, e in qualche circostanza, oggi sono l’emblema della continuità. E pure il sindaco aveva esordito, sul palco nel giorno della vittoria , che si sarebbe chiuso con il passato si voltava pagina, “ non vogliamo sapere quello che hanno fatto gli altri prima!”.

Insomma una maggioranza incapace di instaurare un rapporto di confronto interno, ancora meno con le opposizioni, “evitando qualsiasi forma di dialogo, senza mai raccoglie idee e proposte soprattutto in sede di approvazione dei bilanci, bocciando tutti gli emendamenti”.
La Lega a distanza di nove mesi contesta il voltafaccia consumato nella prima fase sanitaria dell’emergenza Covid. L’opposizione propose il noto emendamento “Post Fata Resurgo” prevedendo 600 mila euro di fondi a disposizione di interventi per il sostegno a famiglie ed imprese. Fu un emendamento votato all’unanimità ma successivamente stravolto dalla maggioranza. “Fu una delibera di giunta che – rincarano la dose Di Rocco e Riccardelli – ne modificò gli indirizzi per altri interventi soprattutto a favore di pseudonime attività culturali e turistiche, ignorando completamente la volontà del consiglio comunale. Fu un atto di grande arroganza politica istituzionale che ha provocato l’indignazione non solo dei consiglieri di opposizione ma anche nelle fila della maggioranza” Quest’azione mise a nudo la distanza tra la maggioranza e l’intera città, uno strappo troppo forte in un momento di pandemia che colpisce i cittadini più fragili, le categorie più deboli, tante famiglie in seria difficoltà economica e sociale! “Il sopraggiungere di una crisi politica, sempre sottaciuta e nascosta, ha finito – hanno puntualizzato i due ex esponenti consiliare della Lega – per logorare e asfissiare una maggioranza ormai priva di confronto con il sindaco ed una parte dei suoi consiglieri, arroccati su una posizione di sfida e mai disponibile a fare autocritica fino all’ultimo consiglio!”

Il consiglio Comunale che ha decretato la non più autosufficienza numerica della maggioranza, necessaria per l’approvazione del riequilibrio “è stata la naturale conseguenza delle regole della democrazia. Mentre è stato inutile addossare colpe ed urlare atteggiamenti di irresponsabilità e di complotti, l’esito conclusivo della consiliatura poteva essere evitato solo con risposte politiche, con quella politica che pensa si a disegnare una idea di città e a mettere in campo azioni per realizzarla, ma anche a promuovere e favorire un clima di rapporti cordiali nel tessuto sociale. Senza odi, rancori e con più ponti e meno muri, non di certo –hanno concluso Di Rocco e Riccardelli – con la compravendita di consiglieri o promesse di assessorati futuri”.