Confiscato il patrimonio di Nino Montenero

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Aprilia – Questa mattina gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura di Latina e del Servizio Centrale Anticrimine di Roma  hanno notificato ed eseguito, una serie di decreti di confisca nei confronti di Nino Montenero.

L’uomo di 64 anni, residente ad Aprilia e attualmente detenuto, è ritenuto dalla polizia “un soggetto costantemente coinvolto in attività criminose, a partire dal 1972, e in rapporti di frequentazione e correità con altri soggetti dediti al crimine. Le numerose indagini a suo carico hanno infatti rilevato la vicinanza del 64enne ad altri  pericolosissimi pregiudicati operanti nel basso Lazio ed in Campania, tra cui esponenti di vertice dei clan camorristici Contini, Nuvoletta e Gionta divenendo sin da giovanissimo punto di riferimento per la gestione della stragrande maggioranza dei traffici illeciti del territorio in materia di rapine  e stupefacenti ed intessendo negli anni rapporti con la mafia, la camorra  e la criminalità organizzata albanese”.

Il Tribunale di Latina Sezione Misure di Prevenzione ha condiviso gli accertamenti della Divisione Polizia Anticrimine secondo i quali i beni oggetti della confisca sono stati acquisiti grazie alle disponibilità economiche derivanti dalle attività illecite poste in essere dal Montenero fin dagli anni 70, ritenendo che le indagini hanno fatto emergere un’evidente sproporzione tra il valore del patrimonio familiare ed i redditi dichiarati al fisco dal Montenero e dai suoi familiari.

Nel decreto notificato all’intero nucleo familiare dei Montenero, si fa, infatti, rilevare come minimi siano risultati i redditi dichiarati dallo stesso (poche migliaia di euro all’anno per Nino e per il figlio Dimitri; il figlio Bruno risulta non aver mai svolto attività lavorativa), così come quelli dei genitori del Montenero, i quali nel 1971 furono addirittura assegnatari di un alloggio popolare per le riconosciute condizioni di indigenza.

Il complesso immobiliare confiscato, per un valore approssimativo stimabile in circa 1 milione e centomila euro, intestati al proposto, alla moglie, alla madre, ed ai fratelli, si concretizza complessivamente in 2 immobili residenziali, una villa e un appartamento, un locale commerciale, e 2 terreni.