Furbetti del Reddito di Cittadinanza, denunciate tre persone

Cronaca Frosinone

Ferentino – Nella giornata di ieri i Carabinieri , al termine di una serrata attività d’indagine, deferivano in stato di libertà tre persone. Si tratta di un 59enne del posto, censito per reati finanziari; una donna di 49 anni di Frosinone (sottoposta a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno) ed un 36enne di Sora (Avvisato orale), gli ultimi due censiti per reati contro il patrimonio e la persona.

Secondo quanto accertato dai militari dell’Arma i tre sarebbero ritenuti responsabili di truffa ai danni dello Stato e violazione della legge 26/2019, norma che ha istituito il cosiddetto “reddito di cittadinanza”.

Le indagini venivano condotte attraverso gli ordinari accessi ispettivi, vagliando la posizione anagrafica dei singoli richiedenti che venivano individuati ed estendendo, poi, i controlli a tutto il nucleo familiare convivente.

Le attività preliminari di osservazione e controllo, l’interrogazione delle banche dati anagrafica ed INPS e le successive acquisizioni documentali, consentivano di cristallizzare in maniera compiuta le condotte delittuose poste in essere dai furbetti.

In particolare la 49enne, per ottenere il reddito di cittadinanza, dichiarava all’INPS  di essere residente nel Ferentino e di aver a carico un’altra persona. Le indagini appuravano invece che la donna da circa un decennio aveva occupato abusivamente un’abitazione, che provvedeva a cedere in locazione ad un’altra famiglia, occupandone successivamente, sempre abusivamente, un’ altra nel capoluogo.

Il 36enne, invece, pur di percepire indebitamente il sussidio statale non esitava a dichiarare falsamente all’INPS di vivere da solo in Ferentino, mentre gli operanti accertavano che l’uomo era domiciliato a Sora, ove svolgeva l’attività di cuoco presso un esercizio pubblico intestato alla convivente, ma di fatto, riconducibile allo stesso.

Il 59enne, infine, attestava all’Ente statale di vivere da solo in Ferentino, mentre in realtà convive con la moglie impiegata a tempo indeterminato, oltre a risultare intestatario di beni mobili ed immobili. I militari dimostravano altresì che il prevenuto alimentava il già corposo settore del lavoro sommerso svolgendo l’attività di elettricista.

Il danno alle casse dello Stato ammonta ad alcune migliaia di euro che dovranno ora essere restituite all’INPS.