Politica

Riabilitazione intensiva, Simeone scrive al direttore generale dell’Asl Latina e all’assessore regionale D’Amato

GAETA – Non è rimasta isolata la protesta della cooperativa sociale “La Valle” di Gaeta che, annunciando una mobilitazione dei suoi sfortunati ospiti e delle rispettive famiglia, aveva chiesto alla direzione generale dell’Asl di Latina di mantenere fede ad una promessa fatta esattamente un anno fa finalizzata a riequilibrare le risorse destinate in provincia di Latina e, nello specifico, a sostenere le prestazioni erogate dalle strutture private convenzionate per quanto riguarda la riabilitazione territoriale intensiva, estensiva e di mantenimento per persone con disabilità fisica, psichica e sensoriale. A scendere in campo a favore di queste encomiabili strutture socio-assistenziali del Golfo, chiedendo un riequilibrio delle risorse stanziate dalla Regione Lazio ed erogate dall’Asl di Latina per quanto riguarda il 2020, è il consigliere regionale pontino di Forza Italia Giuseppe Simeone.

Il parlamentare formiano ha preso posizione nella veste di presidente della commissione sanità, politiche sociali, integrazione sociosanitaria e welfare e l’ha fatto dopo il severo monito del rappresentante legale della cooperativa “La Valle”, Giuseppe Errico, secondo il quale deve cambiare il criterio per l’assegnazione di questi fondi pubblici: non più perseguendo la semplice, tradizionale ed ingiusta distribuzione tra i soggetti aventi diritto quanto per le prestazioni e le chilometriche liste d’attesa cui sono obbligati, per legge e per senso civico, a soddisfare. La Provincia sotto questo profilo è divisa in due parti: nel nord le liste d’attesa si esauriscono al massimo entro due mesi, nel sud pontino tante famiglie devono attendere anche sei mesi per vedersi riconosciute le prestazioni riabilitative di cui hanno bisogno i propri figli. E c’è il rischio che la delibera dell’Asl per il 2020 sia fotocopia rispetto all’anno scorso. In quest’ottica Simeone ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al direttore generale dell’Asl di Latina, Giorgio Casati e, per conoscenza, anche al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e all’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato, chiedendo di mantenere tutelare maggiormente “tante famiglie ed utenti del sud pontino penalizzati dall’assorbimento delle risorse da parte di strutture che erogano tali servizi nell’area nord della nostra provincia”. Simeone ha deciso di innalzare il livello d’attenzione nei confronti dell’Asl pontina leggendo il contenuto della determinazione con cui il 10 novembre 2020 la Regione Lazio ha provveduto alla definizione del livello massimo di finanziamento per l’acquisto di queste prestazioni, pari a complessivi 230.907.000 per l’anno 2020, di cui 10.820.000 euro sono destinati all’Asl di Latina con un incremento – come da noi annunciato nei giorni scorsi – rispetto al 2019, di 553mila euro.

“Oggi c’è la possibilità concreta di rendere i servizi territoriali più efficienti ed efficaci a vantaggio di un’utenza vastissima che, senza un riequilibrio delle risorse destinate alle strutture che svolgono un ruolo determinante in un settore delicatissimo come quello delle disabilità, soprattutto nei più piccoli, si vedrebbe costretta – ha osservato il presidente della commissione sanità alla Pisana – veri e propri viaggi della speranza per vedere soddisfatta la propria richiesta di servizi, prestazioni ed assistenza. Il tutto con aggravio di costi anche per la stessa Asl. Il divario che caratterizza l’assistenza in questo comparto sul territorio pontino deve essere colmato, come rilevato dallo stesso Casati, solo attraverso un riequilibrio delle risorse del budget che lo scorso anno, per fare un esempio, aveva visto oltre 8 milioni di euro assegnati alle strutture dell’area nord e solo 800mila euro a quella del sud pontino”. Se l’Asl dovesse utilizzare lo stesso criterio sinora perseguito ad essere penalizzati, in un momento oltremodo delicato come quello che si sta vivendo, i servizi che rimarrebbero esclusi dall’attività territoriale a tutti i livelli. Per Simeone questa situazione “oggi più che mai richiede compattezza e unità oltre che la valorizzazione ed il sostegno a tutte quelle realtà, consolidate e riconosciute, che operano sui territori rappresentando un riferimento fondamentale per le nostre comunità ma anche per le istituzioni”.

L’esponente azzurro conclude la sua lettera a Casati di mantenere fede alla promesse del 2019…”perché sarebbe un segnale importantissimo in termini di miglioramento concreto dell’offerta sanitaria nella provincia di Latina che deve vedere una omogeneità nei trattamenti, nei servizi a tutela del diritto alla cura di tutti cittadini”.

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