Terme di Suio in crisi, circa 80% di presenze in meno rispetto allo scorso anno [VIDEO]

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CASTELFORTE – Sono state tra le ultime attività ricettive ad aprire i battenti il 3 giugno scorso dopo quella è stata definita la tardiva conclusione del lockdown. Le terme nel complesso di Suio a Castelforte, grazie agli infaticabili sforzi dei singoli operatori del settore, stanno cercando di recuperare il terreno perduto, un gap causato dalle incertezze contenute nell’ordinanza della Regione Lazio di apertura soprattutto delle piscine termali. L’attività è potuta iniziare solo dopo i nulla osta rilasciati dall’Asl di Latina che ha dovuto, però, attendere le linee guida della stessa Regione.

Questo ginepraio burocratico è stato acuito, nonostante una timida promessa dell’amministrazione comunale di Castelforte ad intervenire nei confronti dell’amministrazione regionale, dal mancato annullamento dell’aumentata tassa di concessione mineraria, che la stessa Regione per il 2020 aveva quasi raddoppiato rispetto al 2019, e dalla rigettata proposta di detassare il lavoro stagionale.

Giugno è ormai agli sgoccioli e i primi numeri forniti da Paolo Migliorato, patron del complesso delle “Terme Vescine” e dirigente di Federterme, sono decisamente impietosi. Sinora è stata acclarata una diminuzione dell’80% delle presenze rispetto allo stesso periodo di un anno. La stagione del post Covid 19 ha creato, poi, una situazione di incertezza nell’utenza di questo importante e prestigioso segmento dell’economia turistica del Golfo. “Tante telefonate – dice Migliorato nell’intervista video allegata – ma nessuna prenotazione sinora per i mesi di luglio e agosto. L’impressione è che i nostri vecchi clienti hanno quasi paura a muoversi”.

Le terme di Suio vivono poi sulla loro pelle l’annosa ed irrisolta carenza infrastrutturale e viaria che caratterizza il collegamento tra il territorio lungo la riva destra del fiume Garigliano e la provincia di Frosinone. Migliorato effettua un excursus storico: “Che devo dire? – sbotta – Via delle Terme è stata realizzata durante il fascismo e quella strada che era 80 anni è rimasta la stessa”.

Gli operatori termali di Suio, infine, non vogliono arrendersi ora. Dicono di aver preso impegni con tante famiglie e “le persone serie, che la mattina si alzano per andare a lavorare, gli impegni li mantengono”. Anche nell’era, difficilissima, del Coronavirus.

INTERVISTA Paolo Migliorato, dirigente Federterme