Esami truccati alla Link Campus University, indagati anche nel sud pontino

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SUD PONTINO – Ha toccato anche il sud-pontino, Gaeta e Minturno, la delicatissima inchiesta della Procura della Repubblica di Firenze che ha monitorato la gestione della Link Campus University, diretta dall’ex Ministro degli Interni Vincenzo Scotti e ritenuta il laboratorio formativo della governance della prim’ora del Movimento Cinque Stelle.

Tra i cinque pontini indagati dal procuratore capo della Procura fiorentina Giuseppe Creazzo, dall’aggiunto Luca Turco e dal sostituto procuratore Christine von Borries spicca Pasquale Russo, di 62 anni di Minturno che, sulla scorta del suo ruolo di consigliere e direttore generale con funzioni amministrative della Link Campus University, è considerato dai pm fiorentini il promotore, l’organizzatore ed il gestore di un’associazione per delinquere finalizzata a falsificare gli esami presso la speciale università. Ad affiancarlo ci sarebbero stati anche Andrea Pisaniello, 36 anni di Aprilia, dipendente dell’ateneo, un altro minturnese ma residente a Roma Felice Romano, 57 anni, segretario generale nazionale del sindacato di Polizia Siulp e presidente della Fondazione Sicurezza e Libertà, Alessandro Pisaniello, 64 anni, di Aprilia, componente del direttivo nazionale dello stesso Siulp e finanche uno studente di Gaeta, Alessandro Di Giacomo, raggiunto da un avviso di garanzia con l’ipotesi di reato di falso.

Secondo la ricostruzione investigativa della Procura di Firenze agli studenti iscritti alla Link University sarebbe stata garantita la possibilità di ottenere la falsificazione dei propri esami che, sostenuti a Firenze piuttosto che presso la sede di Roma dell’ateneo, si sarebbe concretizzata con la consegna da parte dei professori agli studenti delle domande o dei temi da svolgere qualora le prove da svolgere sarebbero state scritte. La conclusione delle indagini preliminari da parte dei tre pm fiorentini ha creato un polverone di polemiche e tra i primi a dichiarare la propria “completa e assoluta estraneità” ai fatti contestati è stato lo stesso Siulp che ha evidenziato in una nota “la piena trasparenza di tutto il suo operato” e ha restituito al mittente l’accusa, gravissima, di aver avallato una serie di falsi e lo svolgimento facile degli stessi esami”.

Dello stesso tenore la presa di posizione della Link University: “Sono destituite di fondamento le accuse di agevolazione del percorso di laurea seguito dagli agenti di Polizia di Stato iscritti al Siulp cui sono stati riconosciuti crediti formativi e percorsi di valorizzazione della loro specifica professionalità, come avviene nella maggior parte delle Università italiane”.