Coronavirus, stop alle gite “mordi e fuggi” a Ponza e Ventotene

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ISOLE PONTINE – La sicurezza nell’era del Coronavirus per gli isolani, per residenti, per gli operatori economici e per gli stessi turistici si può garantire anche archiviando la stagione del “mordi e fuggi”. E’ una dei passaggi salienti di un vademecum che i sindaci di Ponza e Ventotene, Franco Ferraiuolo e Gerardo Santomauro, hanno approntato e vogliono sottoporre alla Regione Lazio per ottenere ufficialmente il via alla stagione turistica dopo i disastri, economici, provocati dal Covid 19.

La sicurezza sulle due isole pontine, dove non è stato registrato alcun contagio al Coronavirus, si potrebbe perseguire in questo modo: la misurazione della temperatura corporea – cosa che già si sta facendo – nelle zone di imbarco presso i porti di Anzio, Terracina e Formia e l’obbligo del turista di aver prenotato almeno un pernottamento per lui e per i componenti del suo nucleo familiare. Stop dunque alle tradizionali gite di un solo giorno a Ponza e Ventotene, alle scorribande – soprattutto a Ponza – dei cosiddetti “pariolini” e alla movida notturna durante le serate estive.

I due comuni isolani hanno insediato un tavolo tecnico permanente con i rappresentanti delle principali associazioni di categoria e degli stessi operatori turistici per limare questo documento di autoregolamentazione che prevede naturalmente dell’altro. I turisti in arrivo a Ponza e a Ventotene a bordo di barche e yacht di proprietà saranno obbligati alla misurazione delle temperatura nei due porti e presso i pontili privati e, se il distanziamento sociale sarà obbligatorio sulle poche spiagge fruibili sulle due isole, limitazioni sono previste anche nel settore della ristorazione. Gli spazi per la clientela sono esigui ed il settore sta pensando di favorire il cibo da asporto da consegnare presso le abitazioni presso in affitto o direttamente in barca.