Gaeta / Sospesa l’autorizzazione per la seconda pesa

Economia Gaeta

GAETA – Destino sempre più incerto per la seconda pesa all’interno del porto di Gaeta. I lavori per l’istallazione del macchinario sono ormai ultimati ma sono sub judice fin dall’inizio le autorizzazioni dell’autorità portuale a cui è poi seguito il permesso a costruire del comune di Gaeta.

Nei giorni scorsi il consiglio di stato, con ordinanza cautelare, pur non sospendendo i lavori, ha accolto la richiesta dell’agenzia Iannaccone, titolare della prima pesa da diversi decenni e di un suo dipendente a rischio licenziamento, di rivedere le autorizzazioni ed ha rinviato tutto l’incartamento nuovamente al tar di Latina, che invece aveva negato la sospensiva. Questa volta però il tar è obbligato ad emettere sentenza entro poche settimane.

La decisione del consiglio di stato di aprire un nuovo spiraglio su un caso che sembrava ormai chiuso era emersa già in sede cautelare monocratica. Infatti il giudice unico (del consiglio di stato), pur non potendo emettere provvedimenti sospensivi per la mancanza di un pericolo immediato, aveva ravvisato però per la prima volta nella materia del contendere incertezza e controvertibilità, tesi a quanto pare raccolta anche in sede collegiale.

Tra le argomentazioni presentate dall’avvocato Salvatore Scafetta, c’era infatti anche il mancato rispetto delle distanze, calcolate dai confini doganali anzicchè dal fossato. Tesi supportata anche da una relazione del consorzio industriale, titolare della particella. Ci sono poi i dubbi sull’effettiva utilità di una seconda pesa in un porto dove l’arrivo delle navi mercantili è in fase di stasi e dove, di fatto, è già possibile pesare anche al di fuori del porto.

Diverso l’avviso del titolare dell’agenzia Lellimar. Per Luigi Lelli, mettere in funzione una seconda pesa nel porto di Gaeta equivale a spezzare un monopolio definito “molto costoso” per l’intero scalo commerciale. Una battaglia di principio, insomma. Lelli è convinto perciò delle sue ragioni che farà valere anche in sede di merito.