Minturno / Caso comandante polizia locale, i dubbi dei consiglieri Di Girolamo e Signore

Minturno Politica

MINTURNO – La vicenda che ha interessato il comandante della polizia locale, Antonio Di Nardo, in particolare la sua sospensione dal servizio per dieci giorni e l’eventualità di un suo licenziamento per un procedimento disciplinare inflittogli dal Comune di Mondragone, dove è titolare, è finita sotto la lente d’ingrandimento dei consiglieri comunali di Forza Italia, Maria Di Girolamo e Massimo Signore, che puntano il dito sulle scelte operate dall’amministrazione comunale sui dirigenti.

“L’istituto del comando – dichiarano gli esponenti dell’opposizione consiliare – è senza ombra di dubbio una preziosa intuizione della segretaria comunale e della nostra Amministrazione per superare una serie di ostacoli che si sarebbero necessariamente incontrati per “assumere” personale nuovo nella macchina amministrativa, ammessa e non concessa, la mancanza di risorse interne idonee a svolgere e/o a ricoprire determinati ruoli all’interno della compagine amministrativa, mancanza non priva di criticità e sicuramente discutibile. Tutti sanno che la regola generale per l’accesso nelle pubbliche amministrazioni è il concorso pubblico, ma, naturalmente, un Comune in riequilibrio come il nostro, nonostante milioni di euro in cassa, aveva la necessità impellente di individuare delle figure professionali esterne non gradendo, evidentemente, le figure professionali presenti all’interno della macchina amministrativa, che pian piano, chi per un motivo, chi per un altro, sono state completamente esautorate. E in effetti, attraverso proprio l’istituto del comando, al giro di boa della nuova amministrazione, si è venuta a creare una situazione in virtù della quale i Servizi sono stati volutamente ridotti con conseguente accentramento dei poteri dei Responsabili, e soprattutto con la conseguenza di aver affidato tre servizi su cinque a persone comandate, di stretta fiducia del capo.

Nessuno vuol mettere in discussione la professionalità dei Responsabili dei Servizi né di ogni singolo dipendente comunale, tutti indispensabili per il raggiungimento di risultati amministrativi di rilievo, dal primo all’ultimo; ciò che vuol evidenziarsi è la cosiddetta chiamata diretta dei comandati: né un avviso pubblico né un giro di consultazioni niente di tutto questo. Sono stati individuati e comandati all’unisono. Proprio questo ha portato al fallimento della prima nomina del Comandante Dott. Vento, che per motivi ancora oscuri è stato fatto fuori dopo poco tempo. Sarebbe interessante che si faccia luce, mettendone a conoscenza la cittadinanza, sotto un profilo strettamente politico, anche sulla vicenda del nuovo Comandante. Siamo avvocati che credono e vivono all’insegna del principio di non colpevolezza, ma sotto un profilo politico la scelta dell’amministrazione deve essere esposta alla cittadinanza.

Il silenzio assordante dell’amministrazione sulla vicenda non può sollevare dubbi e perplessità, considerato che il Comando, nella denegata ipotesi in cui verrebbe a mancare il nuovo Responsabile, sarebbe privo di guida, e tutti sappiamo l’importanza che ha un Comandante in un territorio come il nostro, tutti sappiamo le difficoltà che si sono avute nel periodo di assenza del nuovo Comandante con i vigili allo “sbando”.

Ma in occasione della scelta dei comandati ci si è chiesti, se e quanti procedimenti penali o disciplinari avessero in corso? Se avessero riportato condanne di qualsivoglia natura? Ci si è chiesti quale specializzazione e quale professionalità avessero maturato nel corso degli anni? O si è semplicemente verificato il profilo più adatto alle esigenze apicali? Non dimentichiamoci che il comando presupporrebbe esigenze straordinarie, una imprevista e non programmabile mancanza di personale dipendente presso un settore dell’Ente, e non un semplice desiderio di cambiamenti funzionali mal si comprende a cosa.

Chiederemo – concludono Di Girolamo e Signore – con l’aiuto dei Consiglieri colleghi di opposizione la convocazione di un Consiglio comunale straordinario, se avremo i numeri, o agiremo con la procedura delle questions time per cercare di capire e soprattutto far capire, quali sono stati i criteri e gli accertamenti fatti dall’Amministrazione in occasione delle nomine per esigenze straordinarie effettuate. Che le esigenze straordinarie, poi, durino un’intera legislatura. I cittadini capiranno al termine della stessa, se non prima, le reali motivazioni di una scelta del genere”.