Latina / Asl, pubblicate le delibere per la stabilizzazione dei precari

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LATINA – Diciannove medici di diverse discipline, tre farmacisti ed un analista. Sono le figure professionali che l’Asl di Latina sta per stabilizzare secondo quanto prevede il primo comma dell’articolo 20 della legge Madia. Il loro nuovo e definitivo inquadramento è stato sancito da ben nove delibere della direzione aziendale dell’Asl, la stessa che lunedì ufficializzerà, dopo una lunga attesa, la stabilizzazione – sempre secondo quanto prevede la legge Madia – di quattro assistenti amministrativi, di ben cinquantacinque infermieri professionali per un totale di 82 dipendenti sinora precari.

Queste delibere – secondo il direttore generale dell’Asl di Latina Giorgio Casati – concludono anticipatamente rispetto al cronoprogramma fissato dalla stessa azienda la prima e delicata fase del percorso di stabilizzazione che, coinvolgendo ben 400 dipendenti precari del pianeta della sanità pontina, aveva preso il via lo scorso anno a favore di altri 100 lavoratori. L’Asl tiene a precisare come questa normalizzazione di tanti posti precari sia avvenuta grazie alla neo istituita unità operativa complessa di “reclutamento” diretta dal dottor Claudio Rainone.
I vertici aziendali dell’Asl tendono a sottolineare l’importanza di questo momento storico per il rafforzamento, quantitativo e qualitativo, degli organi dell’Asl, soprattutto “per coloro che vedono finalmente il traguardo a partire dalla prossima settimana con la sottoscrizione del contratto a tempo indeterminato che per l’azienda è finalmente in grado di capitalizzare un prezioso patrimonio professionale costruito negli anni.

Questi atti confermano l’orientamento della direzione aziendale – si legge in una nota dell’Asl – di proseguire verso le prossime tappe di questo lungo percorso attraverso la stabilizzazione dei cosiddetti “comma 2″. I primi bandi sono già in fase di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale e, a breve, si procederà con una seconda tranche che, tral’altro, interesserà il gruppo più consistente dei precari rappresentato dagli infermieri professionali”.

Saverio Forte