Operazione Tiberio 2, chiuse le indagini preliminari

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LATINA – Un’organizzazione specializzata nel gestire e pilotare ancora l’esito di alcuni importanti pubblici in diversi comuni della provincia di Latina, a Sperlonga ma anche a Gaeta, Priverno e a Prossedi. Sono sedici i suoi componenti, tecnici e soprattutto imprenditori, per i quali il sostituto procuratore della Repubblica di Latina Valerio De Luca ha chiuso le indagini preliminari a distanza di soli quattro mesi dai nuovi clamorosi arresti operati nell’ambito dell’operazione “Tiberio 2” dai Carabinieri del comando provinciale. I reati ipotizzati dal pm inquirente sono decisamente pesanti, vanno dalla corruzione alla concussione e, nella migliore delle ipotesi, all’abuso d’ufficio in concorso.

Secondo la ricostruzione della Procura alla testa dell’organizzazione ci sarebbe stato sempre Isidoro Masi, uno degli più importanti imputati dell’operazione Tiberio che del gennaio 2017 portò al clamoroso arresto del sindaco di Sperlonga e del due volte presidente della Provincia di Latina Armando Cusani. Dirigente della Provincia di Latina ma nominato da Cusani quale responsabile del settore urbanistica del suo comune, Di Masi, di 58 anni, – secondo quanto si legge nel primo degli otto capi d’imputazione della Procura di Latina – avrebbe accettato la promessa di ricevere una somma di danaro in contanti da parte degli imprenditori formiani Pietro e Francesco Ruggieri, 70 e 38 anni, rispettivamente amministratore, legale e di fatto, della società “Dr Costruzioni”, con la promessa di vincere con un significativo ribasso d’asta gli appalti per l’ampliamento, la messa a norma e l’adeguamento della scuola “Alfredo Aspri” di Sperlonga e per la costruzione di una tensostruttura in località Calegna a Gaeta.

Come avrebbe esercitato questo ruolo nel febbraio 2016? Facile, Esprimendo le proprie valutazioni quale membro della commissione aggiudicatrice dell’appalto, influendo sul responsabile unico del procedimento e sui membri della stessa commissione e promettendo l’adozioni di varianti al progetto iniziali “utili a recuperare economicamente parte della percentuale di ribasso praticata in sede di offerta”. La Procura è andata oltre: nel secondo capo d’imputazione sostiene che in occasione dell’adozione delle varianti al progetto iniziale “si sarebbe aumentato l’importo dei lavori commissionati, sia in sede di espletamento delle procedure di gare per agevolare un giudizio favorevole sulla Dr Costruzioni che nella valutazione dell’anomalia dell’offerta della seconda partecipante, la Cogea srl”.

Nella conclusione delle indagini preliminari il sostituto De Luca riserva proprio molto spazio alle fasi di realizzazione, per un importo che sfiorò i 906mila euro, della scuola “Aspri”. Si tratta di lavori che eseguiti al netto del ribasso, sarebbero stati realizzati in difformità rispetto al progetto approvato con una serie di gravi anomalie statiche e architettoniche che, creando una situazione di malessere tra tanti cittadini, hanno indotto ora il comune di Sperlonga ad avviare il procedimento in autotutela per la rescissione del contratto con la società appaltatrice. L’unico tra gli indagati che non è un imprenditore è Raffaele Conte, di 34 anni, terracinese ma residente a Sperlonga. In quest’inchiesta è finito per essere stato il direttore dei lavori della nuova scuola “Aspri. Sarebbe stato “istigato” dai Ruggieri il 20 aprile 2017 a sospendere i lavori pur non essendoci buoni motivi di farlo. Perché lo fece? La Dr Costruzioni ottenne una sospensione del decorrere dei 270 giorni nei quali si era impegnata contrattualmente con il comune di Sperlonga a concludere l’opera, una sospensione – scrive il Pm De Luca – che permetteva alla ditta di attendere il consolidamento della gettata di calcestruzzo a completamento del solaio del piano terra “senza che la stessa influisse sul computo dei giorni necessari per la realizzazione dell’opera”.

I titolari della Dr costruzioni di Formia, avrebbero, poi, simulato – siamo nell’agosto 2014 – di partecipare ad altre due gare pubbliche quando l’esito era già deciso, quelle per i lavori di ampliamento e completamento della palestra del liceo scientifico Fermi in località Calegna a Gaeta per un importo di 292mila euro (vennero invitate altre due società “concordate” con i Ruggieri, l’Acos e l’A.D.C. 76 srl i cui amministratori, Daniele Amato e Andrea Di Cori) ma anche di restauro e di valorizzazione del complesso “Villa Prato” a Sperlonga per un importo di 658mila euro. Anche qui il clichè- il 28 maggio 2016 – sarebbe stato lo stesso: in concorso con altri illustri imputati della prima inchiesta “Tiberio” – Armando Cusani, Isidoro Masi, Nicola Volpe e Mauro Ferrazzano – sono finiti nei guai Ferrazzano e Vole ( Edil Safer), Alessandra Bianchi (Bierre Costruzioni srl), Giancarlo Parente (G&M Lavori srl), Vincenzo Punzo (Erios srl), Mario Simoni (Simonedil srl), Gianni Papa( Cardi Costruzioni srl), Alessandro Trovareelli (Bpd Lavori), Massimiliano Petricella (Sisthema srl) e Americo Mattiozzi avrebbero presentato offerte superiori più gravose di quella della Edil Safer – l’hanno accertato i Carabinieri – non hanno presentato alcuna offerta benché fossero state regolarmente invitate a farlo da parte del comune di Sperlonga alla gara aggiudicata in piena campagna elettorale amministrativa.

Da qui la scelta della Procura di indagare una dozzina di imprenditori per turbativa d’asta, accusati di partecipare a gare ad evidenza pubblica quando il loro esito sarebbe stato – come detto – già deciso a tavolino secondo un sistema collaudato in precedenza. Come quelle per l’affidamento del servizio di spazzamento delle strade e piazze comunali a Priverno (l’importo fu di 170mila euro) per il quale sono indagati Roberto Marsella, Angelo Frasca, Domenico D’Achille, Nicola Volpe e Andrea Fabrizio), di realizzazione della sala polivalente della scuola “Don Andrea Santoro” nel centro lepino (indagati Pietro De Santis, Angelo Mingarelli, Rocco Marconi, Nicola Volpe, Mauro Ferrazzano, Antonio Avellino e ancora Domenico D’Achille) e, infine, per il completamento e ristrutturazione del palazzo municipale di Prossedi.

L’aggiudicazione dell’appalto avvenne il 20 febbraio 2016 e a formalizzarlo fu Gian Pietroi De Biaggio, responsabile dell’ufficio tecnico del comune di Prossedi e responsabile unico del procedimento. La gara venne aggiudicata per un importo di 219 mila euro e ad aggiudicarsela fu la Edil Safer srl di Mauro Ferrazzano. Gli altri, se parteciparono, lo fecero solo per simulazione o sulla scorta di un’intesa già raggiunta. Dopo la conclusione delle indagini preliminari è quasi certo che la Procura chieda al Gup del Tribunale di Latina il rinvio a giudizio per i sedici indagati, alcuni dei quali hanno fatto sapere, prima che la richiesta venga formalizzata, di essere interrogati dal Pm inquirente.

Saverio Forte