Gaeta / Giudice di pace, Mitrano diffida la Villa per il mancato pagamento di 160mila euro

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GAETA – Piove sul bagnato nei rapporti, sempre più complicati, tra i comuni di Formia e Gaeta. Non ba-stava la delicatissima querelle di natura contabile sul mancato trasferimento al comune di Gaeta – da quello formiano – dei cinque milioni di euro che costituirebbero la “cassa” del distretto so-cio-sanitario del sud-pontino che si è aperto, a sorpresa, un nuovo e conflittuale “fronte” istituzionale ma anche economico. Il sindaco Cosmo Mitrano è tornato a chiedere alla collega formiana Paola Villa il rispetto degli impegni presi per il funzionamento del giudice di pace, servizio autorizzato (all’indomani della legge di riordino dei presidi giudiziari in Italia) dal Tribunale di Cassino presso i locali, di proprietà del comune di Gaeta, dell’ex palazzo di Giustizia in località Calegna.

Mitrano, affiancata dalla dirigente del dipartimento “Economico-finanziario” del comune Veronica Gallinaro, ha chiesto, dopo una prima lettera del 1 agosto scorso, di provvedere ad effettuare “con cortese sollecitudine” il versamento in saldo di quasi 52mila euro per l’annualità 2017 e di 105mila per l’annualità 2018 per quella che definisce “la compartecipazione alle spese di mantenimento dell’ufficio di giudice di pace di Gaeta”. Il sindaco di Gaeta ha con-fermato che chiederà al comune di Formia di onorare l’impegno economico – poco più di 100mila euro – anche per il 2019 che, sottoscritto nella convenzione con lo stesso Tribunale di Cassino, prevede il versamento della rata annuale entro il 20 gennaio…

Ma un altro comune moroso è anche quello di Itri, un ritardo che ha motivato il sindaco di Gaeta a dichiarare come il suo comune per il funzionamento di questo servizio – considerato “l’ultimo presidio di legalità” sul territorio del Golfo – sia creditore di una somma che “sfiora i 600mila euro”. Questa situazione, decisamente critica ma anche imbarazzante, è stata segnalata subito al presidente del Tribunale di Cassino Massimo Capursio che soltanto il 25 ottobre 2018 aveva salutato con favore “l’ultima chiamata” cui risposero, in extremis, i sindaci e i rappresentanti dei comuni di Gaeta, Formia, Itri e Ventotene, gli stessi che – come si ricorderà – diedero vita nel 2014 ad un consor-zio creato per il funzionamento dell’ufficio del giudice di pace di Gaeta.

Un accordo, al fotofinish, fu siglato al termine di un vertice convocato dal sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano nel corso del quale, dopo il severo monito a collaborare da parte del presidente del Tribunale di Cassino Massimo Capursio e del Prefetto di Latina Maria Rosa Trio, fornirono alcune garanzie per l’invio delle necessarie risorse umane disponibili per permettere il futuro funzionamento del servizio. Il sindaco Antonio Fargiorgio confermò come il comune di Itri avesse reperito un part ti-me, categoria “D1”, che per due giorni la settimana (per quattro ore) sarebbe stato a disposizione dell’importante ufficio giudiziario di Gaeta. La risposta più importante fu fornita, invece, dal comune di Formia.

Il sindaco Paola Villa, affiancata dal consigliere comunale l’avvocato Fabio Papa, annunciò che due dipendenti andati in pensione sarebbero stati rimpiazzati entro la fine dell’anno da altrettante figure amministrative che il comune avrà a disposizione nell’ambito di un avviso di mobilità indetto dalla deliberazione di Giunta 73/2018. Il comune di Gaeta, invece, si impegnò ad affiancare ai suoi tre funzionari in servizio presso la struttura di Calegna un quarto istruttore amministrativo da individuare attraverso una ricognizione del proprio organico mentre lo stesso ordine degli Avvocati di Cassino fece altrettanto “impegnando proprie risorse econo-miche ed umane per scongiurare il rischio chiusura del presidio giudiziario di Gaeta”. A distanza di tre mesi da questo vertice l’unico a mantenere fede alle proprie promesse è stato il solo ordine degli avvocati Cassino che ha inviato due suoi rappresentanti, con il regime del part time, “a da-re una mano”.

Nessuna di quelle istanze avanzate dai comuni componenti di questo consorzio è stata mantenuta, neanche quella del sindaco di Itri Antonio Fargiorgio che propose, in stretta collaborazione proprio con l’ordine degli avvocati di Cassino, di censire, attraverso l’insediamento di un tavolo tecnico, i numeri e l’attività dell’ufficio del giudice di pace di Gaeta sul mandamento dell’ex Tribunale (dunque coinvolgendo gli altri comuni del sud-pontino che non hanno aderito quattro anni fa al Consorzio) perché il suo funzionamento – come prevede il decreto legislativo numero 155/2012 – possa essere sostenuto finanziariamente non solo dai comuni di competenza ma dallo stesso Ministero di Giustizia attraverso una percentuale tariffaria da “estrapolare” dall’iscrizione a ruolo dei contributi unificati e dalla vendita delle stesse marche da bollo. Intanto al presidente Capursio è arrivato una prima relazione il giudice coordinatore dell’ufficio del giudice di pace di Gaeta Federico Eramo per quanto sta avvenendo – o meglio non sta avvenendo – nell’ex Tribunale di Gaeta.

Il servizio da lunedì è praticamente bloccato, manca la corrente elettrica e lo stesso riscaldamento non funziona. Tutti i procedimenti, sia civili che penali, sono stati rinviati a data da destinarsi. Il motivo? Un guasto “improvviso” sabato scorso ha mandato in tilt la cabina elettrica che alimenta l’intero ex palazzo di giustizia di Gaeta. Per il suo ripristino ci sarà bisogno di una periodo che va da una settimana a dieci giorni. E chi ci penserà a farlo? Naturalmente il comune di Gaeta con un intervento di somma urgenza, di 15mila euro, adottato dal funzionario Pasqualino Petrone che naturalmente sarà inserito nella black list del sindaco Mitrano. E se la pazienza dalle parti di piazza Labriola a Cassino sta per terminare, il sud-pontino sta correndo il rischio, concreto, di perdere un altro servizio importan-te, quello del…giudice di pace. E al sindaco-agente immobiliare Mitrano non mancano altre proposte – dopo il recente e annunciato trasloco da Formia dell’ufficio zonale dell’Inps – per monetizzare, in termini di affitti a sei zero, gli spazi (vuoti) dell’ex Tribunale di Gaeta.

Saverio Forte