Gaeta / Vela, il sogno olimpico di Federico Colaninno (video)

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GAETA – C’è un figlio d’arte che ha un particolare e mirato sogno nel cassetto, quello di gareggiare nella classe Finn di Vela alle Olimpiadi di Tokyo. Federico Colaninno, di appena 19 anni, le sue aspettative le aveva, prima della pausa Natalizia, illustrate ad un gruppo di appassionati di questa bellissima e spettacolare disciplina sportiva nel corso di una serata speciale ospitata dallo Yatch Club Gaeta, occasione unica per tracciare un bilancio sul suo irripetibile 2018 caratterizzato dalla sua vittoria della Coppa Italia nella tappa di Viareggio valida per il Trofeo “Bertacca Sail Equipment” ma anche dai precedenti successi nella rassegna tricolore nelle prove di Napoli e Acquafresca e dai secondi posti nelle regate di Gaeta ed Ancona.

Colaninno non finisce più stupire ma soprattutto sta convincendo i severi tecnici federali che potrebbe esserci un posto anche per lui nella squadra olimpica che regaterà tra meno di venti mesi nelle acque olimpiche di Tokyo. Fresco di diploma di maturità all’Istituto Nautico “Giovanni Caboto”, il velista “made in Gaeta” del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle ha arricchito quest’anno il suo curriculum dopo il doppio titolo mondiale di categoria (under19) conquistato nel 2017 sul famoso lago magiaro di Balaton e nel 2018 a Koper in Slovenia. Federico ha gareggiato nei giorni che hanno preceduto il Natale in Costa Brava, in Spagna, partecipando alla regata internazionale “Christmas Race”, un altro test di preparazione in vista delle decisive regate per la qualificazione olimpica in programma nel 2019. E Colaninno è tra i favoriti per volare nel 2020 in Giappone soprattutto dopo il recente ritiro dall’attività dell’azzurro Alessio Spadoni. E lo ammette il forte atleta di Gaeta in un’intervista video in cui si confessa a Saverio Forte. L’ha fatto prima di volare in questi giorni a Barcellona per prendere parte ad un ritiro invernale davvero speciale: regatare insieme alla nazionale spagnola di vela che si sta preparando anch’essa per partecipare ai prossimi Giochi Olimpici. Colaninno sa che il 2019 è un anno determinante per guadagnarsi il visto olimpico: fa parte delle selezione azzurra, è da tempo un punto di riferimento dei tecnici federali nella classe Finn ma nel corso dell’anno sarà costretto a rimpinguare il suo punteggio nel ranking internazionale. Insomma è obbligato a far bene nelle diverse regate cui prenderà parte e di cui anticipa le difficoltà e le insidie in questa nostra intervista.

Federico – e lo aggiunge molto bene – la passione per la vela l’ha assimilata quand’era in culla. Papà Nando le Olimpiadi le ha disputate, infatti, nel 2000 a Sidney quando gareggiò nella classe Star con il navigatore solitario Pietro D’Alì. Colaninno rivela un particolare molto bello sul piano familiare: “Mentre papà – mi dicono – era in mare con Pietro, io lo attendevo in culla sul prato del villaggio olimpico. Quindi quell’aria l’ho già respirata”. La sua perdurante classe papà Nando l’ha ribadita di recente nelle acque di Nassau nelle Bahamas nelle prestigiose Star Sailors League Finals, con la presenza di tutti i fuoriclasse della specialità. Il successo è andato al tandem brasiliano composto da Jorge Zarif e Pedro Trouche davanti ai connazionali Roberto Scheidt ed Henry Boening, con l’ottimo terzo posto dell’equipaggio misto formato dal ligure Diego Negri e dal tedesco Frithjof Kleen. Per Colaninno senior è stata una legittima e grande soddisfazione: in considerazione della qualificatissima “star list” si è piazzato 13° a bordo dell’intero scafo italiano timonato da Francesco Bruni, lo storico skipper di Luna Rossa.

Intervista a Federico Colaninno