Cicerone unisce Arpino e Formia: rilanciato il patto di gemellaggio tra le due città

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FORMIA – Collaborazione. Questo termine è echeggiato più volte nel corso del proficuo incontro interistituzionale con cui la sindaco di Formia Paola Villa ha voluto rinvigorire e rilanciare con il collega di Arpino Renato Rea il patto di amicizia che, sottoscritto nel lontano 2010, deve avere un elemento comune denominatore davvero illustre per i due centri: Marco Tullio Cicerone. Formia e Arpino vogliono ora archiviare una lunga stagione di polemiche e di incomprensioni municipalistiche che, alimentate anche dai social media, sono ruotate sulla paternità territoriale dell’illustre oratore, avvocato e filosofo vissuto nella prima metà del primo secolo Avanti Cristo.

A togliere le castagne dal fuoco ci ha pensato il sindaco Rea: “Cicerone è nato ad Arpino ed è morto assassinato il 7 dicembre del 43 avanti Cristo a Formia. Dobbiamo fare tutti un scatto di buonsenso: Cicerone deve servire alla mia città ma anche a Formia per avviare un nuovo ed intenso rapporto di collaborazione, finalizzato a migliorare le rispettive immagini turistiche”.

Questa nuova fase di interazione inizierà dalla cartellonistica stradale. Lo ha annunciato il neo assessore al turismo del comune di Formia Kristian Franzini che ha affiancato la sindaca Villa come il neo delegato alla Pubblica Istruzione Giuseppe Fontana ha accompagnato il sindaco Renato Rea: “Vanno modificati e subito – ha detto Franzini – la cartellonistica stradale nei punti d’ingresso della città. Formia non sarà più ‘La città di Cicerone’ ma semplicemente “Formia, città di Cicerone”. Quell’articolo ha creato non pochi problemi di rapporti interistituzionali ed è giusto e soprattutto opportuno che vada in pensione”.

Nell’intervista video allegata Paola Villa ha ricordato come il patto di amicizia del 2010 avrebbe potuto creare sinergie istituzionali che sono rimaste in qualche cassetto: “Cicerone deve unire Arpino e Formia, solo unendo le forze si può puntare in alto. L’invito al Sindaco di Arpino a pochi giorni dal natale è segnale di risveglio e dono; risveglio di interesse e di reciprocità, dono come scambio di cultura, socialità e idee. Cicerone è figlio di Arpino per nascita, è figlio di Formia per adozione. In una lettera immaginaria il più grande oratore di tutti i tempi fa “parlare” la torre in Arpino con la Tomba di Formia: ponte tra le due città sono la vita, le opere, l’oratoria, la politica dell’arpinate formiano. L’infinito bagaglio culturale si concretizza nella cura e nell’attenzione della res publica. Res publica che tanto Arpino quanto Formia perseguono perché consapevoli che lo scambio, l’incontro e il confronto tra le due città portano ad accrescimento reciproco.”

Il sindaco Rea è apparso molto contento del fatto che questo incontro, preceduto nei giorni scorsi in un prima faccia a faccia a Cassino con l’assessore Franzini, possa archiviare le incomprensioni sorte tra i due centri che rivendicano l’assoluta paternità di uno dei più famosi oratori di sempre. Il primo cittadino arpinate si è detto pronto e disponibile ad avviare “quanto prima un intensa rete di scambi e collaborazioni con Formia”, partendo dal Certamen Ciceroniamun di maggio che, compatibilmente con le risorse economiche a disposizione potrebbe avere anche un carattere itinerante a Formia e nel sud-pontino, e dalle “Notti di Cicerone” che – ha annunciato l’assessore Franzini – si svolgeranno di nuovo (l’ultima edizione risale al 2012) nel settembre 2019. I sindaci Villa e Rea hanno terminato il loro incontro posando per una foto ricordo in piazza Vittoria davanti al busto di sabbia di Cicerone.

VIDEO Interviste ai sindaci Renato Rea e Paola Villa

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