Gaeta / Non fu usura, assolto Antonio Patalano

Cronaca Gaeta

GAETA – Non fu usura. A distanza di dieci anni dal primo pronunciamento del Tribunale di Latina è calato il sipario sull’annosa e complicata vicenda processuale di cui è stato sinora protagonista (suo malgrado) Antonio Patalano, di 54 anni di Gaeta, perché indagato per usura ai danni di un marittimo di Formia. La terza sezione penale della Corte di Appello di Roma ha definitivamente assolto l’uomo dopo che il Procuratore Generale di udienza, l’ex Procuratore capo presso la Procura della Repubblica di Latina, Andrea De Gasperis, vista l’articolata vicenda e gli elementi offerti dalla difesa, rappresentata dall’avvocato Vincenzo Macari, ha rinunciato all’appello a suo tempo proposto dall’ex Sostituto procuratore di Latina Raffaelle Falcione avverso la sentenza assolutoria emessa a carico di Patalano dal Gup del Tribunale di Latina il 16 settembre 2008.

Questa vicenda aveva avuto origine da una articolata situazione relativamente all’emissione di assegni, tra gli anni 2001 e 2006, che il marittimo di Formia, a fronte di prestiti che si ritenevano essere usurai, aveva rilasciato asseritamente a favore di Patalano.Di certo, dopo la sentenza assolutoria del Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina del settembre di dieci anni fa aveva proposto appello la dottoressa Falcione e la Corte di Appello ribaltava la originaria sentenza assolutoria, condannando Antonio Patalano. Il legale difensore propose, a sua volta, un articolato ricorso davanti la Suprema Corte di Cassazione che, finache a Sezioni Unite Penali, il 17 gennaio 2017, in considerazione della complessità della vicenda sul piano giuridico, aveva annullato la provvisoria sentenza di condanna e aveva rimesso gli atti davanti ad un’altra Sezione della Corte di Appello di Roma per un nuovo esame della vicenda.

Insomma la Corte di Cassazione aveva rimandato l’intero contenzioso ad una diversa sezione della Corte D’appello per verificare un solo aspetto: vagliare se la sentenza assolutoria di primo grado dovesse o meno essere confermata. E così è stato davanti la terza sezione penale della Corte di Appello di Roma che, presieduta dal giudice Barbalinardo, non ha potuto che prendere atto dell’avvenuto annullamento della condanna espressa dalla Corte territoriale, e, in considerazione della sentenza assolutoria del Gup del Tribunale di Latina, ha revocava anche l’ordinanza finalizzata alla rinnovazione del dibattimento.

Si è trattato, quest’ultimo, di un pronunciamento emesso nell’udienza del 16 ottobre scorso con il quale erano nuovamente stati convocati sia il marittimo che il consulente della Procura per essere nuovamente processuale. Ma la rinuncia all’appello del procuratore generale ha, di fatto, confermato in via definitiva l’assoluzione di Patalano perchè il fatto contestatogli “non sussiste”.

Saverio Forte