Minacce alla giornalista Graziella Di Mambro, la solidarietà di Zingaretti e della Fnsi

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LATINA – Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti in una nota ha espresso “piena solidarietà” alla collega Graziella Di Mambro che, originaria di Vallemaio (Frosinone) ma 30 anni trapiantata a Formia, è da anni vice-direttore del quotidiano “Latina Editoriale Oggi”. Delle minacce verbali alla giornalista ne parla a pagina 99 la monumentale e chilometrica conclusione delle indagini preliminari del sostituto procuratore Arianna Armanini della Procura di Cassino su un presunto giro di “mazzette”, tra gli altri, tra alcuni politici e dirigenti dei comuni di Gaeta (l’ex assessore all’ambiente Alessandro Vona) e Minturno (il responsabile dell’ufficio igiene del comune Carlo Frasca) in cui la società Ecocar si occupa e si occupava del ciclo dei rifiuti. Dalle intercettazioni tra due funzionari di primissimo piano della Ecocar il 24 gennaio 2015 l’operato della Di Mambro è stato pesantemente censurato in un’intercettazione telefonica registrata dai Carabinieri del reparto operativo per la tutela ambientale.

A parlare furono due strettissimi collaboratori del patron Antonio Deodati, Antonio Nocera,il presidente di una delle società satelliti del gruppo Ecocar, ed il collaboratore Lucio Bruno. Il più insoddisfatto di tutti sembrava essere proprio Nocera che, a quanto pare, i quotidiani e i web locali li leggeva eccome. La collega di “Latina Editoriale oggi” da giorni aveva contestato, attraverso alcuni articoli pubblicati nelle pagine del Golfo del quotidiano, la concessione da parte del comune di Minturno di due proroghe per lo svolgimento del servizio.

Graziella Di Mambro

Ecco la trascrizione testuale delle intercettazioni telefoniche in cui la Di Mambro è pesantemente minacciata. Nocera: “Si..si…tutto a posto…ho letto n’articolo de giornale stamattina su Mintur-no…hai letto…sul quotidiano Latina?”, Bruno: “No…che c’è scritto?”, Nocera: “Eh…sempre quella stronza di Graziella EVANGELISTI…de Graziella come cazzo se chiama…ha rotto il cazzo quella guarda…cò ste storie de cazzate che dice…dopo leggila..è un pò pesante…cioè…”, Bruno: “Mò lo compro…non l’ho letto proprio”, Nocera: “uhm..uhm..”, Bruno: “Ma in riferimento a che co-sa…del disservizio o…(inc.) interdittive…?”, Nocera:”No..no…se lo compri leggi…sennò tò faccio legge io…che ciò da parte..perchè mò lunedì..ci faccio scrive d’avvocato”, Bruno: ”Eh…ma è Ciufo chie è cà scritto?”, Nocera:”Ha scritto Graziella Di Mambro…”, Bruno:”….Mambro….”, Nocera: “Di Mam-bro…”, Bruno:”Sempre quella è…òh”, Nocera: “Sempre quella è..si…”, Bru-no:”Ha scritto male d’azienda?”, Nocera: “Molto si…molto sibillina …no più che altro ha scritto male sia dell’azienda che del comune …soprattutto poi c’ha messo a fotografia de..de tutti i cassonetti stracolmi che non sò i nostri.. e poi c’ha messo a fotografia del sindaco e d’assessore”, Bruno:”Sempre quel-la..quando nun c’ha un cazzo da scrive”.

Insomma la collega del quotidiano “Latina Editoriale Oggi”, come tanti altri, si stavano occupando di questa forma di asservimento dei rappresentanti dei comuni di Minturno – come in questo caso – e di Gaeta nei confronti della società appaltatrice dell’intero ciclo dei rifiuti al punto da essere ricompensati come quelle che la dottoressa Armanini chiama “utilità”, tangenti, finanche a rate mensili, e utilitarie….

La collega, molto impegnata da anni anche nel sindacato e soprattutto in Stampa Romana, ha dichiarato che a riferirle delle minacce ricevute e contenute nella voluminosa conclusione delle indagini preliminari della Procura è sta-to un altro giornalista, Andrea Palladino, che da anni si occupa di inchieste contro il crimine organizzato, soprattutto sul territorio laziale e del sud-pontino.

Scoppiato il caso il primo ad intervenire è stato in una nota proprio il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: “Siamo al fianco di Graziella e di tutti i colleghi che, come lei, continuano a raccontare con estrema professionalità e grande coraggio anche quello che alcuni vorrebbero oscurare”.

Trascorrono sei minuti e le agenzie hanno battuto la dichiarazione Gianpiero Cioffredi, il presidente dell’osservatorio per la sicurezza e la legalità della regione Lazio: “Le minacce e le intimidazioni nei confronti di Graziella di Mambro, giornalista rigorosa e coraggiosa di Latina Oggi colpiscono non solo il suo impegno professionale e civile ma la stessa libertà di informazione. Graziella non sarà mai sola, saremo al suo fianco cosi come con determinazione difenderemo il diritto dei cittadini ad essere informati. Esprimiamo solidarietà a Graziella di Mambro e a tutta la redazione di Latina Oggi impegnati quotidianamente con inchieste preziose in un territorio come il sud-pontino caratte-rizzato da fenomeni mafiosi e corruttivi che non possono essere minimizzati.”

E ancora attesti di solidarietà sono arrivate in serata dalla Federazione nazionale della Stampa italiana e dall’Ordine dei giornalisti, vicini a Graziella Di Mambro, minacciata di lesioni per le sue inchieste sugli appalti e la corruzione legata alla gestione dei rifiuti nel basso Lazio e a Minturno.: “Nelle intercettazioni rese note in questi giorni – spiegano i rappresentanti dei giornalisti – compaiono frasi dal sapore intimidatorio rivolte contro Graziella Di Mambro accusata di aver disturbato, con le sue inchieste pubblicate da ‘Latina Oggi’, i loschi e lucrosi affari che, per andare in porto, avevano bisogno di buio e silenzio. Nelle stesse intercettazioni compaiono invece i nomi di alcuni cronisti considerati ‘amici’ e su questi sarà l’Ordine a chiedere l’accesso agli atti”.

La Fnsi e il Cnog saranno a completa disposizione di Graziella Di Mambro per tutte le iniziative che intenderà promuovere a tutela della sua dignità di donna, di giornalista, di cittadina impegnata quotidianamente contro le mafie e la corruzione. “Alle colleghe e ai colleghi – concludono sindacato e Ordine – chiediamo invece di riprendere le inchieste che hanno dato fastidio ai corrotti, di ripubblicarle, di amplificarle e di illuminare i covi dai quali sono partite le minacce”.

Saverio Forte