Santi Cosma e Damiano / Sorveglianza speciale, rigettata la richiesta della Questura per Grossi

Cronaca Santi Cosma e Damiano

SANTI COSMA E DAMIANO – Il presidente della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Roma, Guglielmo Muntoni, ha sciolto la riserva assunta nel corso dell’udienza camerale di lunedì ed ha respinto la richiesta di applicazione della misura di prevenzione, con obbligo di soggiorno nel Comune di Santi Cosma e Damiano per la durata di cinque anni, nei confronti di Antonio Grossi, di 40 anni. Sono state così accolte le tesi difensive sostenute dal legale dell’uomo, l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo, relativamente alla totale assenza di attualità della richiesta e sulla conseguente inapplicabilità della misura di prevenzione, per legge riservata ai soggetti ritenuti socialmente pericolosi.

Di ben altro avviso era la Questura di Latina che aveva proposto per Antonio Grossi cinque anni di soggiorno obbligato nel comune aurunco sulla scorta del tenore di vita dell’uomo incompatibile con un cittadino avente un reddito praticamente nullo ed in virtù dei suoi numerosi precedenti penali. Grossi con le ipotesi di reato per possesso di armi clandestine, rissa, lesioni, rapina, resistenza, estorsione e incendio doloso fu raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare chiesta dalla Procura di Cassino nel 2015.

Tuttavia, in sede di discussione del ricorso, l’avvocato Cardillo Cupo ha evidenziato al Tribunale di Roma come la richiesta misura della sorveglianza speciale fosse riservata a quelle categorie di individui che rivestono nell’immediato e nell’attualità un pericolo per la collettività. L’ultima contestazione mossa al Grossi era oramai risalente a quattro anni fa.

Insomma – secondo le risultanze difensive di Cardillo Cupo – la richiesta della sorveglianza speciale doveva semmai essere avanzata prima, ora è troppo tardi e quindi inapplicabile. Il Tribunale di Roma ha rigettato la richiesta della Questura per carenza di attualità.

Saverio Forte