Processo Sistema Formia, alla prima udienza il Pastificio Paone si costituisce parte civile

Cronaca Formia

FORMIA – E’ iniziato subito con un colpo di scena il processo denominato “Sistema Formia”, l’inchiesta giudiziaria che, secondo la Procura della Repubblica di Latina, avrebbe smascherato l’esistenza di un’organizzazione in grado di gestire e pilotare, dal 2008 al 2012, appalti, incarichi e concessioni grazie alla ipotizzata “commistione” tra politica, imprenditoria e l’apparato burocratico del comune di Formia. L’udienza inaugurale del dibattimento – celebrato davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Latina (presidente Gianluca Soana, giudici a latere Fabio Velardi e Elisa Artuso) – vedeva tra i banchi degli imputati 13 dei 18 indagati iniziali con le accuse di corruzione, concussione, abuso e omissione d’ufficio e peculato nell’esercizio delle loro funzioni. E il dibattimento è stato vivacizzato dalla richiesta di costituzione di parte civile del nuovo management del Pastificio Paone nei confronti dell’ex amministratore Stefano Paone e degli altri imputati per la riconversione in un centro commerciale dell’ex stabilimento alimentare.

L’istanza, presentata dagli avvocati Ciro Pellegrino e Luca Amedeo Melegari, è stata rigettata dal Tribunale dopo una breve camera di consiglio su esplicita richiesta dell’avvocato Luca Scipione, il legale dell’ex vice sindaco ed ex assessore all’urbanistica del comune di Formia Erasmo Picano. Appellandosi alle disposizioni del Codice Civile, l’avvocato Scipione ha detto chiaramente in aula che i soci di una società di capitali non possono vantare pretese di natura risarcitoria nei confronti del Comune per conto della società a cui appartengono.

Eventualmente a promuovere la costituzione sarebbe dovuta essere la società come soggetto giuridico ed imprenditoriale e non personalmente i suoi componenti. Hanno potuto tirare un sospiro di sollievo i quattro rinviati a giudizio per il reato di lottizzazione abusiva per la riconversione dello storico pastificio di piazza Risorgimento: si tratta dell’ex dirigente della sezione urbanistica del comune, Stefania Della Notte, in qualità di firmataria nel 2008 del permesso a costruire (illegittimo secondo la procura perché in assenza di un preliminare piano di lottizzazione), dei tecnici che nelle varie fasi hanno seguito l’elaborazione del progetto, l’architetto Cosmo Di Milla e l’ex assessore all’urbanistica del comune Erasmo Picano e, finanche, l’ex amministratore delegato del pastificio Stefano Paone.

Il processo è stato rinviato al 7 novembre quando sarà nominato un perito fonico per la trascrizione delle intercettazioni telefoniche ed ambientali prodotte dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano e, su richiesta degli avvocati Luca Scipione, Vincenzo Macari, Lino Magliuzzi, Mattia Aprea, Antonio Fargiorgio, Andrea Di Croce e Renato Archidicono, dovrà essere effettuata una doverosa scrematura tra i numerosi capi d’imputazione. Alcuni di loro – e la Procura da tempo ne è a conoscenza – sono finiti nell’irreversibile imbuto della prescrizione.

Saverio Forte