Gaeta / Delocalizzazione dei cantieri navali, raggiunto l’accordo quadro

Attualità Economia Gaeta

GAETA – La cantieristica costituisce ancora una voce economicamente importante del “Pil” della città di Gaeta ed in quest’ottica il suo rilancio e potenziamento passano attraverso l’attuazione della delibera dell’ex commissario del comune, il Prefetto Bruno Frattasi, che prevedeva la delocalizzazione di queste attività. Lo hanno concordato, firmando un innovativo accordo quadro, i presidenti dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro-settentrionale e del Consorzio di sviluppo industriale del sud pontino, Francesco Maria De Majo e Salvatore Forte nella consapevolezza che il comparto annovera ancora qualificate maestranze in grado di attirare importanti commesse in questa fase di primi segnali di ripresa del settore.

Questa intesa, arrivando dopo un ritardo di quasi 11 anni, prevede lo spostamento di alcuni cantieri navali – al momento operanti all’ingresso di Gaeta, a ridosso del quartiere Peschiera-Porto salvo – in un’area demaniale, avente una destinazione urbanistica ad hoc, a cavallo del fossato di Conca tra lo stabilimento Italcraft e il porto commerciale. L’ex autorità portuale del Lazio ha firmato questo accordo con la convinzione che lo spostamento dei cantieri, oltre a favorire il rilancio del comparto come previsto nel piano triennale 2018-2020 della stessa Authority, potrebbe permettere il completamento della banchina di riva del porto commerciale di Gaeta. Ma sono previste anche azioni congiunte a favore della logistica e dell’intermodalità attraverso l’affidamento di uno studio di fattibilità tecnica finalizzato a verificare i costi-benefici della riattivazione dell’ex Littorina. Il collegamento ferroviario, beneficiario di un contributo pubblico del Cipe di 10 milioni di euro per la sua messa in esercizio, potrebbe collegare sia il porto “Salvo D’Acquisto” di Gaeta che la vicina Formia creando, così, un’ alternativa sostenibile al traffico su gomma, soprattutto all’attuale e superata strada Flacca, in prospettiva dell’ipotizzato aumento dei traffici una volta che sarà reso operativo l’intero piazzale del porto commerciale – previsto per il 2020 – con un aumento della superfice di 80.000 metri quadrati.

Infine, i due enti pubblici hanno stabilito azioni congiunte per la promozione dell’economia del mare del comprensorio mediante, in particolare, la semplificazione amministrativa che potrà essere realizzata attraverso l’introduzione delle Zone Logistiche semplificate che, previste dall’articolo 1 della legge 205/2017, annoverano tra i più ascoltati teorizzatori in campo italiano ed europeo proprio uno dei più stretti collaboratori del presidente De Majo, l’avvocato Maurizio D’Amico. La delocalizzazione della cantieristica di Gaeta si inserisce anche nell’ambito di un’azione più complessiva che l’ex Autorità portuale del Lazio sta portando avanti da qualche mese. Lo chiede anche la Regione Lazio con la consapevolezza di creare al più presto all’interno dei porti di Civitavecchia, Fiumicino e, appunto, Gaeta, autentici “retroporti”, zone a burocrazia “zero” che possano attrarre nuovi investimenti produttivi e agevolare le attività di quelli esistenti.

Saverio Forte