Sperlonga / Tragedia in piscina, venerdì l’incarico a due ingegneri idraulici per la perizia

Cronaca Sperlonga

SPERLONGA – Proseguono senza sosta gradi le indagini della Procura della Repubblica di Latina per capire cosa sia realmente avvenuto mercoledì della scorsa settimana quando Sara Francesca Basso, la 13enne di originaria di Supino ma residente a Morolo, si è tuffata nella piscina del “Grand Hotel Virgilio” di Sperlonga finendo per essere mortalmente risucchiata sul fondo da un bocchettone istallato per il continuo ricambio dell’acqua. Il magistrato titolare delle indagini, il sostituto procuratore Valerio De Luca, ha individuato due ingegneri idraulici, i professori universitari Remo Calzona e Gabriele Novembri che riceveranno l’incarico venerdì mattina alle 10 negli uffici della Procura in via Ezio a Latina.

Decideranno poi quando effettuare il sopralluogo nella piscina killer insieme ai consulenti della difesa – sono quattro gli indagati con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, l’amministratore e il proprietario dell’albergo, il costruttore ed il manutentore della piscina, assistiti dagli avvocati Vincenzo Macari, Alfredo Zaza D’Aulisio, Massimo Signore e Pasquale Di Gabriele – e la famiglia Basso (papà Alessandro e mamma Maria Grazia) che, in qualità di parte offesa, è assistita attraverso gli avvocati Maria Minotti e Eleonora Perinelli di Frosinone. Gli ingegneri idraulici scelti dopo alcuni giorni dalla Procura saranno chiamati a verificare il funzionamento del motore del ricambio dell’acqua della struttura, la potenza dell’impianto di aspirazione ma anche la funzionalità della griglia e dello stesso bocchettone che ha intrappolato sul fondo della piscina la povera Francesca Sara. Insomma capire che se questa immane tragedia, sul piano tecnico, poteva essere evitata.

Intanto in un clima di profondissimo cordoglio il consiglio comunale di Sperlonga, riunitosi mercoledì, ha voluto ricordare la vittima di questo dramma in-verosimile. L’ha fatto con un interminabile minuto di silenzio, preceduto dall’intervento del sindaco Armando Cusani che, leggendo alcuni passi del Vangelo, ha parlato di morte fissando lo sguardo al Crocifisso. E’ intervenuto – ha specificato come “cristiano, cattolico e praticante” – guardando il crocifisso “che ci parla sì della morte che poi è di nuovo vita. Il nostro crocifisso, in questo momento, è la nostra Sara, morta in condizioni stranissime e penso che nessuno potrà mai darsi pace per questo”.

Saverio Forte