Formia / Incontro in pizzeria tra Paola Villa, Kristian Franzini e Gianluca Taddeo

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FORMIA – La pizzeria ha un nome ben preciso e noto, “Vizi e virtù“, e per un beffardo gioco del destino non poteva essere la miglior location di un incontro che potrebbe “pesare” non poco sul futuro e sul rendimento della prima consiliatura targata Paola Villa. Il consiglio comunale di insediamento giovedì sera era terminato da pochi minuti quando all’ombra della torre di Castellone, nella vivace e affollata piazza S.Erasmo, sono stati avvistati seduti attorno ad un tavolo tre degli assoluti protagonisti dell’ultima campagna elettorale: il neo sindaco di Formia Paola Villa, il suo inseparabile coordinatore politico e guru della comunicazione Kristian Franzini e… il riconfermato “mister preferenze” al consiglio comunale, il forzista Gianluca Taddeo. La presenza dell’esponente azzurro non è passata volutamente inosservata in compagnia dei numeri uno e due del nuovo corso al Comune di Formia.

Kristian Franzini

Al terzetto è stata servita una buona e gustosa pizza napoletana, Taddeo, colto in flagranza, ha cercato (inutilmente) di ridimensionare la portata dell’incontro amichevole con “Una semplice birra offerta… niente di più”. E per non smentirsi è diventato Ponzio Pilato versione 4.0: “E’ passato Picano (il neo capogruppo dell’Udc, ndr, ex Forza Italia) che ha avvisato tutti (?!?)”. Ma dov’è la verità? A Formia, come in tutti i paesi civili del mondo, al termine di ogni consiglio comunale che si rispetti vige la consuetudine che i consiglieri comunali di varia estrazione politica, soprattutto che siano realmente amici e conoscenti, diventino protagonisti di una sorta di “terzo tempo” all’insegna di un secondo fugace, di una pizza o, per i più parsimoniosi, di un birra. Il compianto sindaco di Formia Michele Forte cenava con molti esponenti della sua maggioranza (mai con l’opposizione), democristiana o di centrodestra, presso il ristorante “Zì Anna” sulla banchina di Molo Azzurra. Quando gli incontri contavano per scelte altrettanto importanti la prenotazione arriva a Franco, Stefano e Michele Chinappi nell’omonima prestigiosa hosteria di via Anfiteatro.

Più previdente e cauto è stato nel corso della sua venticinquennale attività sindacale Sandro Bartolomeo che preferiva effettuare, nonostante la stanchezza dell’ora, qualche chilometro in più ma incontrare qualche consigliere d’opposizione “amico” molto lontano da Formia, in un ristorante a Marina di Minturno o oltre Garigliano dove le possibilità della presenza di occhi e orecchie indiscrete erano vicine e prossime allo zero.

E invece il nuovo management del comune di Formia che fa? Si comporta come Adamo ed Eva nell’Eden, nudi, completamenti nudi come in un famoso reality inglese. In una classe politica, quella formiana, ancora vituperatamente democristiana e bigotta, la presenza di Taddeo al tavolo insieme a Paola Villa e a Kristian Franzini ha creato subito, complici i cliccatissimi social network, non pochi mal di pancia. Soprattutto nel suo partito che comanda (o almeno) come un videogioco. La neo capogruppo Eleonora Zangrillo giovedì sera era alla ricerca disperata di una farmacia notturna per un rifornimento di Malox, il candidato sindaco del centrodestra sconfitto al ballottaggio del 24 giugno, Pasquale Cardillo Cupo, è tornato tranquillamente a casa sua per cenare con la sua famiglia e prima ha commentato l’incontro con una battuta (“Avranno avuto fame”) e poi, quando ha capito la sua importanza, ha trattenuto la sua rabbia (“C’è un’ipocrisia da vomito”).

Il sindaco Villa nel consiglio comunale aveva auspicato l’inizio di una stagione di riappacificazione, Taddeo non deve chiedere permesso a nessuno se deve o meno cenare con qualcuno ma le elezioni amministrative, che l’hanno visto protagonista sul piano numerico (e basta), si sono concluse meno di venti giorni fa e le ferite sono ancora aperte e sanguinanti. Taddeo è stata una travolgente valanga elettorale ma a molti, che hanno assistito allo spoglio la notte tra il 10 e l’11 giugno, non è passato inosservato un fenomeno normativamente legittimo: il voto disgiunto. Nel senso che molti elettori hanno rivotato al consiglio comunale il potente ed influente ispettore dell’Asl e alla carica di sindaco Paola Villa. Tutto è tornato.

Gianluca Taddeo è un uomo politico votato alla pace, frequenta molto Assisi e legge i testi di Gandhi. Lo ha ribadito in un post pubblicato sulla sua pagina facebook (con tanto di foto che lo ritrae nella veste di consigliere anziano, il più eletto alle amministrative del 10 giugno) quando la digestione della pizza o della birra gustata a Castellone era stata pressochè ultimata. Il suo messaggio è stato molto democristiano, per certi versi moroteo: “Ringrazio la città di Formia che per la seconda volta consecutiva mi ha concesso l’onore di aprire i lavori del consiglio comunale, eleggendomi consigliere anziano. Auguro al neo sindaco Paola Villa, alla Giunta ed all’intero consiglio comunale buon lavoro. Confido nello spirito generale di collaborazione, ognuno per le proprie competenze, e spero che presto possano essere riavviate le sorti della nostra Città e che le condizioni socio-economiche possano iniziare a migliorare. #ForzaFormia #GrazieFormia”.

Quasi contemporaneamente Paola Villa sfidava sulla tastiera del suo pc il miglior Giacomo Leopardi. Scriveva un idillio che, destinato a Kristian Franzini, sfidava le leggi della gravità o, meglio, della gelosia: “Lo so io, lo sai tu, lo sanno tutti, che ogni cosa successa dal 10 giugno in poi non sarebbe successa senza la tua lucidità, creatività, lungimiranza, determinazione…niente sarebbe successo se tu avessi mollato un attimo. Questa storia fatta di tanto lavoro, di tanto tempo, di tanta condivisione è piena di complicità e di amicizia, quella che forse si incontra una volta nella vita, quella che ti fa sentire privilegiato, quella che ti mette al caldo e poi ti scopre tutte le fragilità, te le sbatte in faccia con una tale violenza che ti porta ad abbracciarle. Kristian tu hai dato uno dei tuoi “angoli di cielo” a tutto questo, senza essere famelico, senza essere venale. Tu hai dato, come dà un artista, senza neanche aspettare l’applauso. Perché questo è quello che sei! Fiera di aver condiviso questo viaggio con te, ancora più fiera di continuarlo insieme, perché un viaggio ha bisogno di vento, tempesta e arcobaleni e tu sei vento, tempesta e arcobaleni. Paola”. Ai tempi della guerra fredda, durante gli anni ottanta. l’allora partito Comunista propose, inutilmente, al sindaco Michele Forte di scrivere sulla cartellonistica stradale nei due ingressi della città la frase “Formia, città denuclearizzata”. Ora nell’anno Domini 2018 è d’attualità quella di “Formia città dell’amore”. Sotto ogni profilo.

Saverio Forte