Formia / Presunte illegittimità nella lista di Forza Italia: M5S sollecita decadenza consiglieri (video)

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FORMIA – Sarebbero state commesse non poche anomalie procedurali e presunte illegittimità nelle ultime ore, tra l’11 e il 12 maggio scorso, che precedettero il termine ultimo per la presentazione delle candidature alla carica per le elezioni amministrative al comune di Formia che poi ci sarebbero state domenica 10 giugno. Ad affermarlo a chiare lettere, dopo alcune anticipazioni di stampa, sono i presentatori della lista del Movimento Cinque stelle, Delio Fantasia e Paolo Costa, che in un post sulla pagina facebook dello stesso Fantasia anticipano due forti iniziative nei giorni che precedono l’avvio della prima consiliatura civica al Comune. Lo ribadisce nell’intervista video allegata lo stesso Fantasia che conferma la presentazione entro il 27 luglio di un ricorso al Tar contro la convalida degli eletti della lista di Forza Italia (sosteneva la candidatura del candidato sindaco, poi sconfitto al ballottaggio, Pasquale Cardillo Cupo) e addirittura, entro il 31 luglio, di un esposto penale alla Procura della Repubblica di Cassino ravvisando un reato a causa del quale è prevista la stessa decadenza dai pubblici uffici: la falsità ideologica.

Gli esponenti del M5S hanno deciso di inserire nel pericoloso tritacarne mediatico uno dei più stretti e fidati collaboratori del senatore e segretario regionale di Forza Italia Claudio Fazzone, il consigliere comunale di Fondi e da poche settimane neo vice presidente dell’Amministrazione provinciale di Latina Vincenzo Carnevale. L’esponente azzurro – secondo il meetup formiano dei grillini – avrebbe autenticato, dal 2 al 12 maggio scorso, le firme di sottoscrizione della lista di Forza Italia per poter partecipare – come poi si è verificato – alle deludenti elezioni amministrative del comune di Formia. Ma cosa sarebbe successo. Il termine per la presentazione delle candidature e delle relative liste era fissato da una circolare del Ministero degli Interni alle ore 12 del 12 maggio 2018 che poneva un numero di sottoscrittori, almeno 175 cittadini residenti a Formia.

Delio Fantasia alla prima domanda risponde di non essere affatto preoccupato per possibili ricorsi alle carte bollate da parte degli esponenti di Forza Italia e, nello specifico, del vice-presidente della Provincia Carnevale nel momento in cui sostiene che “dai racconti della stampa (!) e da riscontri personali risulterebbe che Forza Italia avrebbe completato la composizione della lista la sera dell’11 maggio, con l’inclusione dei candidati Eleonora Zangrillo e Pierfrancesco Scipione (secondo molti ci sarebbe stata anche quella di un terzo candidato, un consigliere comunale uscente poi non rieletto il 10 giugno) inizialmente disponibili a candidarsi con la lista (Formia con te) facente capo all’ex onorevole Gianfranco Conte, e l’esclusione del candidato Erasmo Merenna, che addirittura aveva già iniziato la propria campagna elettorale”. Fantasia e Costa sostengono di avere la documentazione cartacea- chiesta ed ottenuta a fine maggio dopo un accesso agli atti presso la commissione elettorale mandamentale, iniziativa di cui si ignorava l’esistenza e confermata ora nell’intervista – dalla quale risulta che “i candidati Eleonora Zangrillo e Pierfrancesco Scipione sottoscrissero l’accettazione della candidatura per la lista del candidato sindaco Gianfranco Conte in data 10 maggio 2018”.

Sin qui tutto regolare e Fantasia lo ribadisce: “Ciascuno può cambiare idea quando e come vuole. Ma, siccome la raccolta delle firme non può iniziare prima che la lista (di Forza Italia) sia completa, si presuppone che la raccolta delle firme sia iniziata la sera dell’11 maggio e conclusa alle 12 del giorno dopo. Se se effettivamente le 175 firme fossero state raccolte nelle pochissime ore della notte dell’11 maggio e la mattina del 12 maggio, il tutto sarebbe stato formalmente corretto – aggiunge Fantasia – Dall’accesso agli atti ci risulta che la raccolta delle firme di Forza Italia sia iniziata il 2 maggio 2018, ovvero su moduli con il frontespizio in bianco senza alcuna indicazione dei candidati;…i nomi, i cognomi e le generalità dei candidati sono scritti a penna su tutti i moduli, e non stampati. Questo vuol dire che la lista dei nomi dei candidati può essere stata aggiunta all’ultimo momento…”. In sintesi, la Zangrillo (che nega assolutamente questa circostanza) e Scipione avrebbero firmato due accettazioni di candidature: il 10 maggio per Gianfranco Conte, che raccoglierà regolarmente le firme dopo l’esclusione dei due, e il 12 maggio per l’avvocato Cardillo Cupo, che nel frattempo aveva già raccolto le firme su una lista dove i due candidati non comparivano più….” Sarebbe stata questa l’anomalia più evidente che il M5S vuole sottoporre al giudizio di legittimità del Tar del Lazio “quel che costi… costi” mentre l’esposto indirizzato alla Procura di Cassino intenderebbe mettere in evidenza il ruolo di Carnevale che avrebbe “ autenticato le firme dei cittadini su moduli in bianco, commettendo un evidente falso ideologico perseguibile penalmente”.

Fantasia con una risata commenta l’indiscrezione giornalistica secondo la quale dietro le due iniziative legali dei grillini formiani, il cui candidato a sindaco Antonio Romano sarebbe stato eletto consigliere comunale solo se fosse (paradossalmente) diventato sindaco di Formia l’aspirante primo cittadino del centro destra Cardillo Cupo, ci sarebbero “menti raffinatissime”. E Fantasia dimostra di aver studiato la storia della materia elettorale italiana: “L’articolo 28, terzo comma, del Dpr numero 570 del 1960 precisa – aggiunge – che la firma dei sottoscrittori deve essere apposta su appositi moduli recanti il contrassegno della lista, il nome, cognome, data e luogo di nascita di tutti i candidati. Inoltre il Consiglio di Stato, sezione V, con la sentenza 6683 del 14 novembre 2006 afferma che è inammissibile la lista per la quale non sono indicati i nominativi dei candidati alla carica di consigliere comunale”. E ancora Fantasia: “La prova della mancanza dei nominativi dei candidati alla carica di consigliere comunale sul frontespizio dei moduli della raccolta delle sottoscrizioni della lista di Forza Italia è nella lista stessa presentata alla segreteria generale del Comune di Formia il 12 maggio 2018, nella quale compaiono i nomi di Eleonora Zangrillo e Pierfrancesco Scipione, che due giorni prima avevano sottoscritto l’accettazione della candidatura con la lista del candidato sindaco Gianfranco Conte e contestualmente figuravano come candidati di Forza Italia fin dal 2 maggio. A questo punto dubitiamo finanche che il vicepresidente della Provincia di Latina Carnevale abbia personalmente certificato l’identità di tutti e 175 cittadini sottoscrittori della lista – rincara la dose – a questo dubbio lo lasciamo alla valutazione degli inquirenti”.

E ora cosa potrebbe materialmente accadere? Tutto ed il contrario, cioè niente. Il Movimento Cinque Stelle arriva a sostenere che avrebbe promosso queste due iniziative parallele anche se fosse stato eletto il suo candidato a sindaco Antonio Romano: “Vogliamo portare avanti un discorso teso al rispetto della legalità in questa città nella stessa stregua di quanto fossimo stati soltanto noi a presentare una proposta, poi incredibilmente respinta dal Tribunale di Latina, di costituzione di parte civile nel processo, tuttora in corsa, dedicato al “sistema Formia”. Abbiamo il dovere di rappresentare le istanze della lista a qualsiasi livello, e lo faremo con cognizione di causa e grande senso di responsabilità. Sono vicine allo zero le possibilità se le elezioni amministrative al comune di Formia possano essere annullate e questa convinzione è anche del M5S che, invece, si batterà, grazie ad un pool di avvocati (“li abbiamo scelti fuori Formia” chiosa Fantasia) , per la decadenza dei neo consiglieri comunali di Forza Italia che sono praticamente tre: “mister preferenze” Gianluca Taddeo, la debuttante architetto Tania Forte e, appunto, Eleonora Zangrillo. Il M5S punta il dito anche contro l’elezione in consiglio comunale del candidato sindaco sconfitto del centro destra Pasquale Cardillo Cupo ma questa ipotesi è stata scartata da più parti in quanto il nome di Cardillo Cupo, in quanto candidato a primo cittadino della coalizione, non poteva comparire tra i 24 candidati consiglieri. Il M5S è convinta che in caso di accoglimento della sospensiva da parte del Tar (“Ci auguriamo prima della fine dell’estate”) il rinnovato consiglio comunale di Formia possa non annoverare alcun rappresentante di Forza Italia. Insomma un autentico colpo di spugna contro una chiara volontà popolare. Ed il nuovo consiglio sarebbe composto dal candidato a sindaco del….Movimento cinque stelle Antonio Romano, da un secondo esponente del partito Democratico (a Claudio Marciano si affiancherebbe il primo dei non eletti, Gennaro Ciaramella) e da tre rappresentanti della Lega: ai primi due eletti, Antonio Di Rocco e Nicola Riccardelli, si aggiungerebbe anche Vittorio Pecorino.

E Pasquale Cardillo Cupo? Grazie al presunto “gioco” dei resti approderebbe in consiglio per conto dell’Udc, già rappresentato dall’ex candidato a sindaco di Forza Italia alle amministrative di cinque anni fa Erasmo Picano. Intanto attestati di solidarietà, via telefono e whattsapp, sono giunti dai dirigenti di Forza Italia di Formia a Fondi a Carnevale che avrebbe risposto così: “Ogni tanto la macchina del fango si mette in azione contro il partito e la mia persona. Incredibile”. Forza Italia ha voluto rispondere allegando una serie di sentenze – Consiglio di Stato, V, 31 maggio 2007, n. 2817; Consiglio di Stato, V, 6 luglio 1994, n. 732; Consiglio di Stato, V, 15 aprile 2004, n. 2152 – e, da ultima, quella del Tar Campania, Salerno, 25 gennaio 2006, numero 16, secondo cui “l’anteriorità delle sottoscrizioni rispetto all’accettazione della candidatura è priva di effetti invalidanti, atteso che: a) nessuna norma impone la contestualità ed ancor meno l’inversione temporale dei due adempimenti; b) sul piano logico-sistematico, l’accettazione successiva alla candidatura non inficia la pienezza del consenso né vanifica l’incontro di volontà in quanto è assimilabile, sotto il profilo negoziale, ad una ratifica che, con efficacia ex tunc, legittima l’originaria spendita del nome di un soggetto il quale abbia espresso un consenso solo informale, ovvero del quale il consenso sia stato presunto”.
Saverio Forte

Intervista a Delio Fantasia