Fondi / Cas chiusi, la protesta dei lavoratori

Cronaca Fondi

FONDI – La magistratura faccia il suo corso e individui tutte le responsabilità sulla illegittima gestione negli ultimi anni sui territori di Fondi, Lenola e Monte San Biagio dei centri di accoglienza straordinaria degli immigrati da parte delle cooperativa “Azalea” e “Ginestra” ma non va per nulla trascurata un’altra emergenza che potrebbe derivare dall’operazione “Dionea”, quella occupazionale che riguarda oltre 100 persone. Moltissimi lavoratori delle due Onlus nella mattinata di lunedì sono scesi in strada e hanno partecipato ad un sit in protesta che, organizzato dalla segreteria provinciale della Uiltucs, si è svolto davanti il palazzo municipale di Fondi.

Un “pacchetto” di rivendicazioni, dopo un’assemblea sindacale, è stato sottoposto, nel corso di un incontro conclusivo, ai sindaci di Fondi e Monte San Biagio, Salvatore De Meo e Federico Carnevale: spiccano il riconoscimento delle spettanze salariali – i dipendenti della cooperativa “Ginestra” affermano di non percepire gli stipendi da quattro mesi – ed il mantenimento degli attuali livelli occupazionali. Per il segretario della Uiltucs Gianfranco Cartisano questi lavoratori sono soltanto vittime di quanto gravemente avvenuto e, ora senza datori di lavoro, non vanno lasciati allo sbando.

Da qui la richiesta ai sindaci di Fondi e di Monte San Biagio di farsi portavoce di queste istanze e di portarle all’attenzione del tavolo competente, quello della Prefettura di Latina. Si sollecita l’istituzione di una figura super partes, una sorta di commissario perché “i salari non erogati – ha aggiunto Cartisano – sono un diritto urgente ed immediato e le necessita’ organizzative e salariali non possono essere posticipate”. La Uiltucs, in caso di una mancata convocazione urgente ed immediata della Prefettura, organizzerà un’altra manifestazione di protesta, questa volta in Piazza della liberta’ a Latina.

Saverio Forte