Libri sulla sabbia: Simona Zecchi parla della criminalità organizzata nel Caso Moro (video)

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MINTURNO – A quarant’anni dal sequestro e dall’uccisione di Aldo Moro, avvenuti rispettivamente il 16 marzo e il 9 maggio del 1978, il libro di Simona Zecchi, “La criminalità servente nel Caso Moro” (edito da La Nave di Teseo), ci restituisce oggi una ricostruzione tutt’altro che scontata del ruolo svolto da ‘Ndrangheta e Cosa Nostra nella drammatica vicenda che ha coinvolto l’allora presidente del consiglio. Una verità scomoda, efficacemente ricostruita dalla giornalista di Euronews, illustrata a un pubblico attento durante il primo appuntamento della seconda edizione di “Libri sulla Sabbia”, rassegna letteraria organizzata dall’Associazione culturale “Il Sogno di Ulisse” svoltasi venerdì sera presso il Lido “I Delfini” di Scauri, con la partecipazione di Adalgisa Marrocco, redattrice dell’Huffington Post, in veste di moderatrice dell’incontro.

La posizione della criminalità organizzata nel corso dei cinquantacinque giorni dal rapimento di Moro è sempre stata tenuta ai margini, celata tra polverosi fascicoli giudiziari, schiacciata dal peso di cronache dimenticate nel tempo, omessa: una criminalità “servente” (come recita il titolo del volume) sia alle istituzioni e ai partiti che ai terroristi. Ai lettori è affidata una verità scomoda, perché secondo quanto sostenuto dall’autrice “non esistono misteri, ma solo segreti da svelare”. Un’inchiesta che rivela l’esistenza di personaggi chiave di cui alla verità storica e cognitiva degli italiani è stata data solo una fugace menzione e informazioni, testimonianze, investigazioni con un orientamento inedito che hanno dato nuova linfa al già noto “Caso Moro”.

Segno indelebile di una pagina oscura della nostra storia italiana che ancora incuriosisce, intimorisce, infervora gli animi sia di chi era un frammento dell’Italia del tempo e sia di che ne conserva custode un ‘eredità ingombrante. L’intento della coraggiosa giornalista è stato quello di mostrare quanto la “confessione” non debba essere una debolezza per la quale ricevere una punizione in silenzio, ma la scoperta di un tesoro eterno, come la verità.
Anna Maria Grippo

Intervista a Simona Zecchi