Formia / Ballottaggio e apparentamenti: le posizioni dei candidati sindaco perdenti

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FORMIA – “Il programma di Paola Villa non ci è mai piaciuto perché lo consideriamo irrealizzabile e utopico. Ma meglio lei come nuovo sindaco della città che l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo alla testa di una destra impresentabile che potrebbe essere una iattura per Formia”. E’ questa, in effetti, la dichiarazione che ha inaugurato la seconda parte della campagna elettorale che al comune di Formia il 24 giugno culminerà il turno di ballottaggio per l’elezione diretta del sindaco tra la civica Paola Villa ed il candidato del centrodestra Pasquale Cardillo Cupo. A gettare la prima porzione di benzina sul fuoco delle facile polemiche è stato l’ex aspirante primo cittadino del Partito Democratico e della lista “Formia bene comune” Claudio Marciano.

L’occasione è stata l’assemblea dei candidati delle due formazioni che domenica hanno permesso all’ex assessore alla sostenibilità urbana della quarta giunta Bartolomeo di racimolare 1.592 voti pari al 7,62%. Un dato che, tradotto, permetterà al solo Marciano di rappresentare il centro sinistra formiano nei prossimi cinque anni in consiglio comunale. La dichiarazione, a titolo personale, del candidato sindaco uscente dei Dem conferma comunque la volontà di questo ambito elettorale di sostenere la professoressa di scienze naturali al ballottaggio nel giorno di San Giovanni. Eppure le parti si sono sfidate, sul piano dialettico, al color bianco negli ultimi mesi. Prima la professoressa Paola Villa aveva respinto le “avances” dell’ex sindaco Sandro Bartolomeo che in un’intervista a Temporeale.info aveva suggerito di dar vita ad una grande coalizione di centrosinistra con la 48enne candidata alla carica di primo cittadino.

Nelle fasi centrali della campagna elettorale, esattamente il 24 maggio, Marciano aveva sostenuto che dietro le quattro liste della Villa emergerebbe la figura di un “dominus”, di un volto politicamente trasversale della politica formiana degli ultimi trent’anni, il democristiano Maurizio Costa. Marciano aveva ricordato come l’imprenditore erede della tradizione sanitaria privata sia stato “candidato a sindaco per il centro sinistra nel 2001. Poi nel 2013, lo è stato per una parte del centro destra. Dal 2008 al 2013 ha condiviso tutte le decisioni della Giunta Forte: i voti favorevoli ai piani tariffari e ai bilanci di Acqualatina; il Piano Regolatore generale con speculazioni edilizie all’Acervara e la cessione della ex Di Donato all’Ipab. Il suo assessore di riferimento era Cardillo Cupo”. E ancora Marciano: “Dopo cinque anni di piena affiliazione all’opposizione centrista, ora leghista, Costa ha partecipato fino a fine aprile ai tavoli per una coalizione unitaria di destra. Poi però ha cambiato idea. A pochi giorni dalla scadenza per la presentazione delle candidature, ha deciso di appoggiare Paola Villa. E non un appoggio a distanza. Ha fatto una lista a sua sostegno. E’ la stessa lista che si è candidata nel 2013 con Di Rocco e Calvano. Lo stesso simbolo, sostanzialmente gli stressi candidati, tutti legati da sempre al centro destra”.

Per l’esponente indipendente dei Dem la Villa aveva peccato di doppiopesismo perché prima aveva dichiarato “di essere l’unica a non fare accordi con la cosiddetta “vecchia politica”. La verità palese è che gli accordi li ha fatti eccome. A dispetto delle dichiarazioni sulla discontinuità nelle sue liste ci sono decine di ex assessori e consiglieri comunali, gli stessi che avrebbero fallito negli anni precedenti, e alcuni perfino legati alla precedente amministrazione. Per la serie: dire una cosa e fare l’esatto contrario.”

Sulla decisione di sostenere Paola Villa o Pasquale Cardillo Cupo altri due ex candidati a sindaco hanno preso tempo. L’Onorevole Gianfranco Conte di “Formia con te” e l’ex direttore e segretario generale del comune di Formia Mario Taglialatela di “Formia Viva 2018” hanno dichiarato di voler trascorrere “qualche giorno di meritato riposo prima di decidere con tutti i nostri amici”. Tradotto, le assemblee dei due schieramenti civici decideranno prima del prossimo fine settimana quale scelta politica assumere in vista del ballottaggio. Starebbe prendendo il sopravvento la formula di lasciare liberi i propri elettori ma è probabile che prevalga l’opzione, sotterranea, di sostenere la stessa Paola Villa per una ragione politicamente ovvia: sia Gianfranco Conte che Mario Taglialatela non sono stati graditi all’establishment, locale e regionale, del centrodestra di guidare lo schieramento e, dunque, si applicherà anche qui quella massima popolare secondo la quale la vendetta è sempre un piatto che va servito freddo…

L’ultima casella rimasta vuota riguarda i Cinque Stelle. Il loro candidato sindaco Antonio Romano per diventare neo consigliere comunale dovrà “sperare” in un’eventuale elezione a sindaco di Cardillo Cupo. Ma appare improbabile che il M5s, conoscendo il suo ortodosso dna politico, faccia una dichiarazione per sostenere al ballottaggio questo o quel candidato a sindaco anche se Cardillo Cupo è sostenuto dalla Lega che, a Palazzo Chigi, è alleato dei grillini.

Saverio Forte