Minturno / Peppe Barra incanta il Teatro Romano (video)

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MINTURNO – Appassionato, impetuoso, schietto, militante. Un istrionico Peppe Barra ha incantato la scena nella splendida location del Teatro Romano di Minturno il 2 giugno scorso col suo spettacolo “E cammina cammina” rientrante nel progetto “Solcare Minturnae” promosso dall’ Amministrazione comunale, dalla Soprintendenza ABAP per le Province di Frosinone, Latina, Rieti, il Parco Regionale “Riviera di Ulisse”, finanziato dalla Regione Lazio. Un teatro gremito di spettatori curiosi che a luci spente hanno attenso che la magia dinanzi ai loro occhi prendesse vita.

“La gente vuole vedere cose belle e abbiamo cercato di dare una risposta a tutti. Vedere il Teatro che vive ancora, mi emoziona e mi emoziona ancor più il messaggio che cerchiamo di mandare: la cultura deve farsi portavoce di una ricchezza antica, sì, ma farla dei giorni nostri. Un progetto quello di ‘Solcare Minturnae’, ambizioso ma ci siamo spinti verso questa iniziativa di valorizzazione del territorio con coraggio”. Un entusiasmo che traspare dagli occhi e dalla voce dall’Assessore alla Cultura Mimma Nuzzo incalzata dal Sindaco Gerardo Stefanelli, complice partecipe in questo viaggio culturale: “La pienezza del Teatro è un grande riconoscimento della Comunità nei nostri confronti. Un’attestazione che un altro obiettivo è stato raggiunto e che al giro di boa del secondo anno di mandato si è dimostrata concretezza nel perseguire gli intenti prefissati perché il fine è che il Comune di Minturno riacquisti con fierezza e orgoglio il posto che le spetta nella provincia di Latina”.

E tra l’incanto naturale di quei luoghi, nel silenzio si è levato inebriante e potente la voce del Maestro con una toccante “E cammina cammina”. “Non solo è stato un tributo al mio compianto amico Pino Daniele, ma rappresenta in modo allegorico il personale ‘andare avanti’ di ciascuno, del superare gli ostacoli che nonostante la mia veneranda età supero ogni giorno”. Questo è il messaggio che Peppe Barra ha lasciato mentre in scena prendeva corpo il suo esser paroliere d’amore, di passione, di struggimenti, di vita, di morte con l’esecuzione di brani come la Pansè, No woman no cry, Uallarino, Tammuriata nera, Vasame…

Il folklore partenopeo si intinge di fiaba, di accorata quotidianità, di crudo realismo che si mischia al fragore di una risata trascinante e il singhiozzo di una commozione autentica conducendoci per mano alla consapevolezza che il teatro è così infinitamente affascinante perché è casuale. Come la vita.
Anna Maria Grillo

Alcuni momenti del concerto di Peppe Barra