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Area industriale di Cassino come retro porto dello scalo commerciale di Gaeta: l’ipotesi

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LAZIO SUD – L’area industriale di Cassino e del cassinate potrebbe diventare una sorta di retro porto qualora lo scalo commerciale di Gaeta potesse ricadere in una “Zls”, l’acronimo di zona logistica speciale. Che qualcosa si muova in questa direzione dopo i primi e positivi contatti promossi dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo con il presidente di Unionindustria di Cassino Davide Papa. Una “Zls” potrebbe essere istituita presso le aree portuali e retro portuali che ricadano sotto la giurisdizione sotto i tre porti dell’ex Authority del Lazio – Civitavecchia, Fiumicino e appunto Gaeta – e i presidenti Di Majo e Papa hanno avviato voluto verificare la disponibilità di tanti operatori della logistica e proprietari delle stesse aree retro portuali ad aderire a questa innovativa forma di sviluppo.

Le “Zls” hanno, infatti, lo scopo di attrarre nuovi investimenti e, quindi, di creare nuove forme occupazionali : non avranno il credito d’imposta come per gli investimenti delle Zes, le Zone economiche speciali, ma avranno le stesse semplificazioni amministrative per attrarre nuovi investitori dall’esterno. E’ stata istituzionalizzta la nascita di un organismo di partenariato,per dimostrare, alla Regione Lazio – a cui spetta presentare la proposta di istituzione delle “Zls” alla Presidenza del Consiglio – che sussistono tutti i presupposti e le esigenze per tale istituzione.

Il potenziamento infrastrutturale lungo l’asse Cassino-Formia e Gaeta, però, non può essere più derogato. Ed il presidente Papa non manca occasione per ricordarlo alla politica sia del Golfo che del cassinate e soprattutto al rieletto presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Il mondo politico-istituzionale ed imprenditoriale del Basso ha fretta ed una ragione c’è. Il ministro uscente per la coesione territoriale per il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, ha adottato nei giorni scorsi due “Zes” nelle Regioni Calabria e, soprattutto, Campania accogliendo altrettante proposte pervenutegli dalle due Regioni attraverso specifici Piani di Sviluppo Strategico per le aree che (secondo quanto previsto nel Decreto Mezzogiorno, convertito con lo scorso con la legge numero 123) andranno a costituire le “Zes”, con la previsione di un potenziamento della logisitca.

Le zone economiche speciali possono favorire l’avvio dell’attività di nuove imprese ed il rafforzamento di quelle già esistenti. In particolare, alle imprese che avvieranno un programma di nuovi investimenti saranno riconosciuti dei benefici fiscali attraverso un’estensione del credito d’imposta per le imprese al Sud per gli investimenti fino a 50 milioni di euro con l’obiettivo di attrarre investimenti di grandi dimensioni e garantire un sensibile incremento dell’occupazione in queste aree.

Saverio Forte