Minturno / Intitolata una strada a Padre Mario Siniscalco

Attualità Minturno

MINTURNO – Sono da considerarsi leggendari non tanto gli eroi di imprese fuori dal comune, ma le persone che senza clamore e nel silenzio, hanno operato professionalmente o da dilettanti, con amore e passione autentica e non per ambizione o egoismo fini a se stessi. Un pensiero fervido e condivisibile che ha spinto la Comunità cittadina e religiosa, che si riunisce presso la Chiesa dei Missionari del Sacro Cuore di Gesù sita a Marina di Minturno, a richiedere all’Amministrazione Comunale che la traversa che fiancheggia l’edificio religioso e unisce il Lungomare a via Cristoforo Colombo, venisse intitolata a Padre Mario Siniscalco, Missionario del Sacro Cuore, educatore e formatore in Italia ed in Brasile. L’inaugurazione è avvenuta nel tardo pomeriggio di ieri, sabato 26 maggio, al cospetto di una folla commossa e partecipe, del Sindaco Gerardo Stefanelli, dell’Arcivescovo Luigi Vari, i parenti del compianto Padre ed Autorità Militari.

Padre Mario Siniscalco, scomparso nel 1994, dopo aver svolto la sua vocazione missionaria in Brasile si è profuso nella formazione ed educazione della gioventù, nella consolazione degli ammalati presso l’Ospedale Civile di Minturno, nel restauro della Chiesa dell’Annunziata gemellaggio con Pinehiro (Brasile) che ha permesso l’adozione spirituale missionaria a distanza di cui si fa portavoce l’Associazione socio-culturale omonima. Ha consentito la nascita dell’Oratorio giovanile Mons. Salvatore Fedele dove tanti giovani minturnesi hanno ricevuto un’adeguata formazione umana, civile e religiosa. Un uomo religioso ancor vivo nella memoria dei fedeli che lo ricordano con affetto e commozione sincera come Alessio Pimpinella, economo del Comune di Minturno e uno dei collaboratori del Collegio dei Padri Missionari del Sacro Cuore ora retto da Padre Adeodato Carollo: “Ebbi la fortuna di conoscere Padre Mario, un uomo di straordinario coraggio mosso da una passione profonda verso i sofferenti, suoi fratelli in Cristo.Un grande punto di riferimento nei momenti di bisogno e quand’era cappellano dell’Ospedale Civile di Minturno ha accudito amorevolmente gli ammalati, asciugando le loro lacrime e confortandoli”.

Un uomo a tutto tondo che aveva scelto da che parte stare ed aveva scelto la parte giusta: quella di chi non aveva nulla, quella di chi non vuole essere solo spettatore e che grazie alla sua lungimiranza è stato capace di rendere tangibili i suoi “sogni” lasciando alla Comunità testimonianze concrete del suo impegno. Una scia luminosa che ha aperto i cuori dei cittadini alla fiducia nel lieto fine.

Recentemente, anche a un altro sacerdote molto amato, Don Luigi Marchetta, è stata intitolata la scuola dell’infanzia di Marina di Minturno.

Anna Maria Grippo