Gaeta / Anziano picchiato dal figlio, le condizioni sono stazionarie ma gravissime

Cronaca Gaeta

GAETA – Gravissime e fortunatamente stazionarie. Così vengono definite dai sanitari del reparto di medicina d’urgenza dell’ospedale Dono Svizzero” di Formia le condizioni di Ciro Pipola, l’uomo di 73 anni, originario della provincia di Napoli ma da anni trapiantato a Gaeta, massacrato di botte giovedì sera dal figlio Ivano, di 40 anni, al termine di quella che doveva essere una visita cortesia dell’anziano. I medici sostengono che le prossime 24-48 ore saranno determinanti per definire il quadro clinico di Pipola che, raggiunto senza un apparente motivo da una “pioggia” di calci e pugni, resta in fin di vita. A preoccupare sono, soprattutto, un ematoma cerebrale non operabile, una vasta emorragia interna e diversi traumi e lesioni riportate dal 73enne durante l’aggressione del figlio Ivano cui era molto legato dopo il divorzio, qualche anno fa, dalla moglie.

Ivano e Ciro Pipola

Intanto l’autore di questo gravissimo ed inaudito episodio di violenza si è trincerato in un incomprensibile silenzio presso il carcere di Cassino dove è stato trasferito, su ordine del sostituto procuratore Beatrice Siravo, con la grave accusa di tentato omicidio. Sulle ragioni, o presunte tali, di questa aggressione si potrà sapere qualcosa di più nei prossimi giorni quando Ivano Pipola comparirà davanti il Gip del Tribunale di Cassino per l’interrogatorio di garanzia. Naturalmente – la conferma arriva dagli ambienti investigativi della Tenenza di Gaeta e della Compagnia di Formia dei Carabinieri – il reato per il quale è indagato il 40enne potrebbe cambiare in base a qualsiasi tipo di evoluzione del quadro clinico dell’anziano padre.

Ciro Pipola aveva chiesto di vedere e visitare il figlio Ivano nel monolocale in vive in una traversa della caratteristica via Indipendenza di Gaeta: tra i due improvvisamente sarebbe scoppiata prima una discussione verbale, subito degenerata in un’aggressione con botte da orbi. A chiedere l’intervento dei Carabinieri della tenenza di Gaeta era stato un parente dei due dopo aver ricevuto una drammatica telefonata da parte di Ciro Pipola che, terrorizzato e in lacrime, lo supplicava a chiedere l’intervento militari del Maggiore Davide Pirrera.
Saverio Forte