Itri / Feste private al Castello, atto d’accusa del consigliere Paola Soscia

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ITRI – Il comune di Itri avrà bisogno anche di danaro fresco, di risorse cash ma c’è un limite a tutto, anche alla decenza. E’ durissima ogni oltre inimmaginabile previsione l’ex vice-sindaco e assessore alla cultura della Giunta Fargiorgio, la professoressa Paola Soscia, dopo aver appreso – le sue prove, dice, sono due foto che anche noi pubblichiamo – della decisione dell’amministrazione comunale di “noleggiare” il bellissimo castello medioevale di Itri per ospitarvi eventi e cerimonie private come feste di matrimonio e compleanno. Che il comune, attraverso il discusso gestore (la Pro Loco), chieda un corrispettivo economico alla professoressa Paola Soscia interessi davvero ben poco. Il suo personale malessere l’ha esternato grazie ad una tastiera pubblicando un velenosissimo post sul suo profilo facebook.

A formalizzare questa posizione non è un amministratore come tanti ma il primo dei consiglieri comunali più votati alle amministrative del 2016 che sulla gestione di alcuni beni pubblici – castello medioevale e museo del brigantaggio di Itri – non ha voluto fare marcia indietro rispetto al contenuto del programma elettorale sottoposto all’elettorato quasi due anni.

La professoressa Soscia aveva chiesto che venisse superato il monopolio della Pro Loco di Itri nella gestione delle due strutture. Come? Facile, attraverso un bando pubblico. Una richiesta rinnovata a più riprese e in tutte le salse di fronte alla quale ha dovuto recedere nella consapevolezza, molto amara, che talune cambiali elettorali vanno portate all’incasso dopo il sostegno garantito da alcuni dirigenti (nel frattempo dimissionari) della Pro Loco alla coalizione Fargiorgio di cui (alcuni) fanno parte con diversi ruoli. L’ex vice-sindaco Soscia ha conosciuto il suo “muro di gomma” due mesi fa circa quando, ormai scomoda e isolata nella silente maggioranza del sindaco avvocato, è stata revocata dall’incarico insieme all’ex assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Ciccone.

L’ex delegata alla cultura ha voluto controllare la propria ira rimanendo correttamente in maggioranza ma ha capito che la sua dignità non era stata apprezzata durante il consiglio comunale del 23 marzo. Le opposizioni – Fratelli d’Italia e Movimento cinque stelle – avevano chiesto di nuovo (sicuramente in maniera provocatoria) che venisse avviato l’iter per pubblicare un bando pubblico per la gestione del castello medioevale e del museo del brigantaggio. Il pugno alla stomaco che la professoressa non avrebbe mai immaginato di subire c’è stato quando il suo ex sindaco Antonio Fargiorgio ha dichiarato pubblicamente in aula che “la Pro Loco, beneficiaria di una proroga, continuerà nel suo servizio. Per il bando ci sarà tempo….a gennaio 2019…”. La professoressa Soscia non ha esitato un decimo di secondo a togliere il disturbo da una maggioranza in cui, sul piano culturale e personale, aveva creduto.

Ora, invece, dopo il danno anche alla beffa nel commento in cui è stata costretta a commentare l’apertura della “stagione delle feste mondane” presso il castello medioevale di Itri: “Complimenti al Sindaco e alla nuova giunta per la scelta di tornare indietro nel tempo e per il nuovo corso culturale intrapreso. Questo quindi il modo tanto sbandierato di mettere a reddito il sito archeologico? Affittarlo per cerimonie con servizio catering? Bibite rovesciate per le scale, fumo nelle sale, residui di rinfresco ancora in atto lasciati qua e là nelle nicchie? Voglio precisare che festeggiati e invitati non hanno alcuna responsabilità, ma – osserva l’ex assessora alla cultura del comune di Itri – non approvo che la nostra fortezza venga utilizzata come un contenitore. Quello che più mi rattrista è che associazioni culturali devono attendere mesi e benedizioni varie prima di vedersi riconosciuti spazi da utilizzare per finalità culturali, mentre basta pagare un bollettino e avere un’autorizzazione speciale che, come d’incanto, si aprono tutte le porte. Buone feste!”. Il premio Oscar Paolo Sorrentino le potrà immortalare. Se invitato però…

Saverio Forte