Formia / Polemiche per lo sbarramento di alcune porte di sicurezza al Comune

Cronaca Formia

FORMIA – Ma il palazzo municipale di Formia è sicuro? Lo è per chi vi lavora quotidianamente e per gli stessi cittadini che vi si recano per sbrigare qualsiasi pratica? La risposta a questi interrogativi è senz’altro negativa dopo una prima e bonaria segnalazione inviata da un gruppo di dipendenti al commissario straordinario dello stesso comune di Formia, l’avvocato Maurizio Valiante. La situazione più emblematica di questo disagio si registra al primo piano del palazzo municipale nell’ala che, un tempo sede storica della Polizia Locale, ora ospita l’ufficio commercio. La porta che si affaccia nell’attigua piazza Santa Teresa da oltre 15 giorni è chiusa, sbarrata a seguito di un misterioso cambio della serratura anche se nel piano di emergenza, esposto in tutte le salse sui muri del palazzo municipale, è considerata una vigente uscita di sicurezza per chi vi lavora, per gli amministratori e per i cittadini.

Chi ha le chiavi di tutti gli uffici del comune di Formia è per prassi l’economo, le ha tutte – lo scrivono i dipendenti al commissario Valiante – tranne che quella della ripartizione Attività produttive. Gli è stata sottratta? Da chi ? E perché? I firmatari della richiesta d’intervento si pongono poi un altro dilemma facile facile: se questa porta è considerata una via di fuga – a quanto pare – non è a norma perché dovrebbe avere un’apertura antipanico verso l’esterno. Nulla di quanto prevede la normativa vigente sulla sicurezza sui luoghi di lavoro. A subire le conseguenze di quanto avviene è anche una sfortunata dipendente diversamente abile che lavora nella ripartizione tecnica al quarto piano del poco sicuro comune di Formia: muovendosi in motocarrozzina la mattina il suo accompagnatore deve lasciarla (con la speranza che non piova o non faccia freddo) davanti un altro ingresso ora chiuso al pubblico che si affaccia su piazza Santa Teresa (un tempo era il varco principale del comune di Formia, ora fruibile solo in occasione di matrimoni civili e di manifestazioni di rilievo), fare il giro del palazzo municipale, entrare dall’attuale ingresso principale di via Vitruvio, salire al primo piano e permettere, dopo una gimkana mostruosa, a questa sfortunata dipendente di andare a lavorare quando questa possibilità sino a poco tempo fa le veniva garantita attraverso la più comoda… via di fuga dell’ufficio commercio.

I dipendenti hanno avanzato una proposta realizzabile con una spesa modica di poco più di cento euro: ripristinare innanzitutto la porta di sicurezza che dà su piazza Santa Teresa installandovi una molla che chiude automaticamente la porta quando si esce verso l’esterno. In più permettere, in occasione dell’apertura al pubblico degli uffici comunali, che la porta si apra solo dall’interno. Sarà un onere degli addetti alla portineria o di qualche sceriffo in salsa formiana chiuderla definitivamente a chiave. Un’altra situazione a rischio si riscontra nei pressi dei servizi igienici dello stesso ufficio commercio: sono sistemati a terra, nei pressi di una finestra, non meglio faldoni di pratiche amministrative. Perché sono abbandonati in quel modo? E chi ha autorizzato questo scempio? Basta un accendino e la frittata sarà visibile dalla sottostante via Vitruvio! Se ci sposta nell’altra ala del primo piano del palazzo municipale, quella che ospita la ripartizione finanziaria, un’altra uscita di sicurezza che si immette su via dei Carmelitani ha davanti un ostacolo, una mega fotocopiatrice. Gli incendi e i terremoti, a differenza degli uomini, non hanno la dote della pazienza.

Saverio Forte

Questo slideshow richiede JavaScript.