Formia / Delocalizzazione degli impianti di itticoltura, l’intervento di Antonio Di Rocco

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FORMIA – Le frequenti mareggiate delle ultime settimane, oltre a provocare danni economici ingenti alla piccola pesca di Formia, hanno dimostrato come non sia stata applicata “sul campo” e a distanza di otto anni dalla sua approvazione la legge regionale istitutiva dell’area sensibile” per il Golfo di Gaeta. Lo tiene a rimarcare Antonio Di Rocco, l’aspirante consigliere regionale della lista “Sergio Pirozzi presidente”, l’unico rappresentante del mondo politico cittadino e del comprensorio ad occuparsi da tempo dei disagi che stanno vivendo i pescatori della darsena “La Quercia” di Formia per la rottura e, nelle peggiore delle ipotesi, per la totale distruzione delle loro reti provocate dai sacchetti di plastica utilizzati dagli impianti di itticoltura e maricoltura che insistono nel tratto di mare tra Formia e Gaeta.

Antonio Di Rocco e Sergio Pirozzi

“Nessuna forma di ostracismo e avversità nei confronti di queste importanti attività economiche e imprenditoriali del comprensorio che danno ancora lavoro ed occupazione – osserva subito il consigliere Di Rocco – ma la politica, ai diversi locali, da quella locale a quella romana regionale, ha dimenticato l’esistenza di una legge regionale approvata dalla maggioranza di centrosinistra nel 2010. Dichiarava il Golfo di Gaeta “area sensibile” e disponeva contestualmente – ricorda il candidato della lista “Sergio Pirozzi presidente” – il trasferimento a largo di Punta Stendardo di questi impianti. Essi rappresentano, lo ripeto, un segmento importante della storica tradizione locale della maricoltura e dell’itticoltura ma continuano ad essere un problema, oggettivamente serio, per lo sviluppo di altri settori economici ed occupazionali di Formia: le attività produttive, la pratica sportiva della vela e, più complessivamente, il turismo.

Sono facilmente individuabili le responsabilità politiche per la mancata applicazione di questa legge di ben otto anni: della maggioranza di centrosinistra alla Regione Lazio che l’ha voluto all’epoca e della maggioranza Pd-Forza Italia al comune di Formia che non ha esperito alcun, serio, tentativo perché le attività economiche legate alla balneazione e agli sport velici venissero tutelare e aiutate. La legge istitutiva dell’area sensibile nel mare del Golfo di Gaeta così com’è stata concepita non serve a nulla. Va innanzitutto applicata e, probabilmente, modificata, obiettivo per il quale preannuncio il mio fattivo sostegno in sede di consiglio regionale. Questo tipo di normativa non deve costituire lo specchietto delle allodole da parte del Pd per anestetizzare, a livello locale e regionale, frange della sinistra radicale. Le imprese del settore, che da sempre hanno una gestione familiare, meritano delle risposte concrete che – conclude il candidato al consiglio regionale della lista “Sergio Pirozzi presidente” – non si coniugano con facili enunciazioni di principio”.