Ventotene / Attacco di Raffaele Sanzo: “L’isola è da sette mesi senza un sindaco” (video)

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VENTOTENE – “Un giudizio all’operato del nuovo sindaco di Ventotene Gerardo Santomauro? Per favore, mi faccia un’altra domanda. Perché? Facile, Ventotene da sette mesi è sprovvista di un sindaco e di un’azione, seppur minima o elementare, di governo” . E’ ironico fiume di accuse il capogruppo di opposizione della lista “Ventotene Vive” Raffaele Sanzo che in questi giorni, nonostante le avverse condizioni metereologi che, ha voluto affrontare il deserto in cui è relegata, in questa fase dell’anno, la seconda isola pontina. L’ ex direttore dell’ufficio scolastico regionale ed ex responsabile della segreteria dell’ex Ministro dell’Istruzione, Beppe Fioroni, nella sua “due giorni” a Ventotene sapeva di incontrare pochissimi isolani ma non avrebbe mai immaginato – come sottolinea in questa importante intervista video rilasciata a Saverio Forte – di “non trovare nessuno, proprio nessuno”, nel palazzo municipale di piazza Castello.

E le censure dell’ex dirigente dell’ufficio scolastico laziale sono pesanti sulla situazione in cui è ridotta l’isola per quanto concerne il nuovo servizio del ciclo dei rifiuti – la banchina del porto nuovo è stata trasformata in una pericolosa discarica a cielo aperto e i rifiuti non si raccolgono come si dovrebbe – dopo la “chiamata politica” della municipalizzata Formia Rifiuti zero ; sull’”incoerente gestione” dell’installazione degli impianti di dissalazione (“vorrei capire molto sul danno erariale di ben tre costituzioni davanti il Tar del Lazio contro i legittimi ricorsi di Acqualatina ai continui blocchi del sindaco Santomauro”) e sull’”inverosimile boutade” di far sopravvivere la scuola di via degli Olivi mandandovi “in esilio” i bambini figli di famiglie richiedenti asilo politico.

Il dottor Sanzo rivela di aver accettato la candidatura a sindaco la scorsa primavera con il legittimo tentativo di “contribuire a portare un po’ di pace” tra le due fazioni in cui è costretta a vivere Ventotene. E “invece mi sono reso conto che la presunta bandiera della legalità è servita ad espugnare, a tutti i costi, il palazzo comunale”.

Nell’intervista il capogruppo Sanzo parla, infine, per la prima volta dell’inchiesta giudiziaria che ha scosso l’ultima e decisiva fase della campagna elettorale nella primavera 2017 (“non voglio parlare di un doppiopesismo ma la magistratura non ha avuto la stessa linearità di comportamento”) e rivela di essere pronto ad essere interrogato dalla Procura di Roma sui presunti brogli di cui ha parlato in un esposto inviato alla Questura di Latina: “Se mi chiamano sono pronto ad andare negli uffici di piazzale Clodio. Ho tante cose da dire come quelle nuove residenze formalizzate negli ultimi giorni prima del voto dell’11 giugno scorso”.

Saverio Forte

Intervista a Raffaele Sanzo