Gaeta / Pd, richiesta urgente di riapertura del tesseramento al segretario provinciale La Penna

Gaeta Politica

GAETA – Le elezioni regionali si avvicinano e, subito dopo la pausa natalizia, nel Pd di Gaeta i nodi tornano puntualmente al pettine. La conferma, puntuale, arriva da una lettera-petizione che un gruppo, consistente, di iscritti ha inviato al segretario provinciale e candidato alle regionali Salvatore La Penna. La richiesta contenuta nella durissima presa di posizione è chiara e inconfutabile: l’immediata riapertura del tesseramento, esteso “indistintamente a tutti coloro che ne fanno richiesta, al netto di quanto prevede “realmente” lo Statuto, lo si faccia dandone effettiva pubblicità e in modo trasparente e democratico, alla presenza di un’apposita commissione articolata e plurale. Le scadenze elettorali sono alle porte e non si può consentire che chi ha voglia di impegnarsi venga sopraffatto dal malcontento o, peggio, maturi l’idea del disimpegno politico”.

Insomma la lettera di una componente numerosa del Pd, che alle ultime elezioni amministrative ha preso le distanze dalla riconfermata presidente del consiglio comunale Pina Rosato, è finalizzata a riguadagnare il terreno perduto, il palcoscenico di un partito, di centrosinistra, cui si ritengono legati, “nonostante la delusione provocata dagli “eventi che si sono succeduti in questi ultimi anni, dal livello centrale ai vari livelli locali”.

La petizione a Salvatore La Penna appare essere una clave micidiale da poter utilizzare nella campagna elettorale appena iniziata: se non ci permettete di iscriverci al Pd, e dunque di contare all’interno, i nostri voti – saranno pochi o tanti lo decreteranno le urna del 4 marzo – li destineremo altrove… I firmatari di questa lettera al segretario La Penna ribadiscono come l’avversario da battere sia il centro-destra, e con esso tutte le destre ed i populismi di ogni genere. Oggi il gruppo dirigente del Pd di Latina sembra condividere unanimemente questi principi, “pur avendo mostrato nel recente passato qualche “debolezza” per parabole incomprensibili, politicamente discutibili, e certamente inaccettabili per il “popolo del Pd”, che troppo spesso viene dimenticato, salvo poi ricordarsene quando si comprende che è da lì che arrivano i voti.

C’è poi chi queste “traiettorie pericolose” non ha mai voluto seguirle, rimanendo fedele ai valori del centro-sinistra e del Pd, anche a prescindere dalla formale adesione al partito. Traiettorie pericolose e percorsi innaturali che hanno consentito al Pd di vincere in alcune realtà locali, alleandosi con “chiunque”, per vincere a tutti i costi, a prescindere dal ‘come’ e ‘con chi’”. Tra gli esempi più macroscopici c’è il “caso Gaeta”, nelle cui ultime due elezioni amministrative il simbolo del Pd non è comparso, a causa di scelte interne davvero scellerate, sulla scheda elettorale. I firmatati di questa lettera a La Penna ricordano come il Pd ufficiale di Gaeta, quello legato al Senatore Claudio Moscardelli e, dunque, allo stesso segretario provinciale, abbia deciso di allearsi ed accodarsi al sindaco uscente di Forza Italia Cosmo Mitrano, appoggiato da liste di centro-destra (e diversi candidati di ultra-destra), ma tutti rigorosamente civici per l’occasione, “per dissimulare un evidente imbarazzo generato dalla coesistenza, nella medesima coalizione, di soggetti politicamente distantissimi”.

La richiesta di riaprire il tesseramento 2018 è motivata da un aspetto politicamente significativo. Viene sottolineato come a Gaeta esista “un centro-sinistra che non accetta tutto ciò, si organizza e crea una sua coalizione ed un suo candidato. L’esito della competizione, per quanto scontato, è l’ultimo dato in ordine di significatività. I dati allarmanti sono due: il primo, quella coalizione “ibrida” è sconfessata dagli attuali intenti di chi l’ha profetizzata, avallata, sostenuta, ed è qui a chiedere voti per sé e – giacché c’è – pure per il partito… il secondo, se il richiamo di quelle stesse persone all’unità del centro-sinistra ha un senso, è necessario tornare a coinvolgere a Gaeta quella parte di centro-sinistra che della propria collocazione politica non ha mai dubitato!!! È accaduto invece che a 34 persone richiedenti l’iscrizione al partito, la stessa sia stata più volte rifiutata con molteplici e sempre risibili giustificazioni. Non ultima quella di non poter tesserare chi si è candidato contro la lista che il Pd ha deciso di sostenere (un modo elegante per non dire la verità brutalmente, cioè che non può essere iscritto al Pd chi si è candidato contro il sindaco di Forza Italia e uomo di punta dell’avversario storico, il Senatore Claudio Fazzone).

Oggi ci apprestiamo a vivere una campagna elettorale, nazionale e regionale, non priva di difficoltà, anzi terribilmente difficile e rischiosa, che vede scemare l’interesse verso il Pd e la sua proposta (il crollo del tesseramento è un primo preoccupante segnale). Sempre più difficile convincere a votare Pd, figuriamoci se non lo sia convincere a mobilitarsi per il Pd. In uno scenario simile è paradossale continuare a rifiutare il tesseramento a chi, quell’impegno, lo vuole mettere a disposizione di una comunità politica, e ancor più lo è, se si considera che non ci si sta imbarcando su una nave che solcherà mari sicuri…”

La lettera al segretario La Penna termina con l’incredibile e paradossale situazione del neo consigliere comunale ed ex candidato a sindaco Emiliano Scinicariello che, benché faccia parte della direzione Provinciale del partito, ha avuto negato la tessera alla stessa stregua di Marco Sasso, componente dell’assemblea provinciale del partito e candidato consigliere con Scinicariello alle elezioni amministrative del 2017. Viene ricordato, contrariamente, che “con la benedizione della segreteria provinciale, non è stato negato il tesseramento ad esponenti rappresentanti situazioni ancor più eclatanti di quella di Gaeta – Roccagorga, Castelforte, Priverno – in cui il Pd era in campo col suo simbolo”. Insomma un doppiopesismo che alla vigilia del voto politico e regionale deve essere evitato …prima che non sia elettoralmente troppo tardi.

Saverio Forte