Formia / Dimissioni del sindaco Bartolomeo, pesante attacco di Aldo Forte

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FORMIA – Le drammatiche fasi della tangentopoli formiana sono echeggiate più volte durante la ripetitiva conferenza stampa del dimissionario sindaco di Formia Sandro Bartolomeo che piuttosto che giustificare le manchevolezze, politiche ed amministrative, della sua ultima e raffazzonata maggioranza si è ricordato che a volte la miglior difesa è l’attacco. E così che il dimissionario sindaco di Formia ha ricordato di essere stato eletto nel 1993, di essere stato condotto dall’elettorato al capezzale di una città morente, grigia guidata dall’amministrazione che si alimentava di pane e cemento piuttosto che pensare a realizzare servizi come asili nido, centri anziani e luoghi di aggregazione dove fare cultura. Sandro Bartolomeo è stato sul punto più di una volta di menzionare il nome del compianto predecessore, il Senatore Michele Forte, che di quelle amministrazioni a guida democristiana era il massimo responsabile o il principale regista politico. Michele Forte dal settembre 2016 non c’è e Bartolomeo sul piano lessicale è stato abile a bloccarsi prima dell’irrimediabile. Le sue considerazioni politiche su quegli anni sono arrivate a Bruxelles dove lavora come manager all’Enel il figlio dell’ex sindaco di Formia, l’ex assessore regionale ai servizi sociali e, ancor prima, ex capogruppo dell’Udc nel consiglio della Pisana, Aldo.

Dice di essere stato costretto ad intervenire perché chiamato in causa insieme al genitore “dalle farneticanti affermazioni dell’ex sindaco di Formia – così le definisce – che individua proprio in mio padre la causa dei mali della Formia di trent’anni fa ed in me e nei miei amici la causa di quelli di oggi”. Per Aldo Forte il dimissionario Bartolomeo “si dipinge come un salvatore della patria dimenticando che le inchieste che coinvolsero vari amministratori dell’allora Democrazia Cristiana, tra cui mio Padre e che di fatto, portarono alla sua prima elezione, si conclusero tutte col proscioglimento degli imputati, col risarcimento per i danni subiti e, nel caso di mio padre con le scuse da parte della stessa Procura che lo aveva inizialmente accusato. Che la Formia degli anni ’80 era una città viva, in forte crescita anche se con tutte le contraddizioni dell’Italia di quegli anni, ma non è mai stata la succursale di Casal di Principe come tutti gli atti giudiziari dimostrano”.

A ricorrere al pesante attacco politico è proprio l’ex assessore regionale Forte che delle amministrazioni comunali a guida di centrosinistra traccia un bilancio pessimo, fallimentare: “La Formia che Bartolomeo lascia è sotto gli occhi di tutti: una città abbandonata, stremata, sfiduciata, senza acqua da mesi, con una gestione dei rifiuti fallimentare nel senso tecnico perchè la sua “Formia Rifiuti Zero” è già tecnicamente fallita come l’altro suo “gioiellino” che ci lasciò in eredità anni fà, la “Formia Servizi”. Una città senza un’opera avviata, senza un progetto finanziato, senza essere riuscito neanche a spendere gli ingenti investimenti lasciati dall’Amministrazione Forte ed in gran parte finanziati dalla giunta regionale di cui ho fatto parte. Di tutto questo disastro, secondo Bartolomeo, i responsabili saremmo io ed i miei amici che siedono in consiglio comunale all’opposizione, questo perché in questi quattro anni siamo stati gli unici che, mantenendo fede al patto sottoscritto con gli elettori ci siamo sottratti alla disgustosa compravendita che ha visto passare consiglieri da una parte all’altra in cambia di una poltrona, di una progettazione o di un semplice contributo a qualche loro “associazione”.

Aldo Forte, in effetti, dal 2013 era uscito volontariamente di scena dopo la mancata elezione alla Camera e per quattro anni ha mantenuto un religioso silenzio sui fatti politici ed amministrativi della sua città. Ora l’ha interrotto per censurare il ricorso di Bartolomeo agli ex alleati dell’Udc nel governo di Formia, Forza Italia, per sopravvivere a se stesso la scorsa primavera dopo la mancata approvazione del bilancio di previsione: “Nella sua fantasiosa ricostruzione l’ex Sindaco invece dimentica che la sua amministrazione era già caduta con la bocciatura del bilancio e solo l’ingresso in maggioranza di Forza Italia, o meglio di una parte di FI, gli aveva permesso di andare avanti per perseguire solo i loro personali interessi. Spero che queste polemiche siano solo gli ultimi strascichi di un’era che si è ormai definitivamente chiusa e che invece, già dai prossimi giorni si torni a discutere di un nuovo progetto di sviluppo che sappia mettere al centro non solo il rilancio economico di Formia, ma che favorisca anche una vera e propria rinascita culturale e civile della nostra comunità, a cui devono contribuire tutte le forze sane, vive e pragmatiche della politica, dell’associazionismo, del volontariato e del mondo dell’impresa mettendo da parte inutili ed anacronistiche divisioni. Questo è il progetto a cui cercherò di dare il mio modesto contributo insieme a tanti e senza alcuna ambizione personale ma per amore della mia città e con la passione politica che mio padre mi ha insegnato”.

Saverio Forte