Formia / Dimissioni del sindaco Bartolomeo: l’analisi politica (video)

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FORMIA – Una fortuna per la vicina Gaeta, una iattura per Formia che può fare a meno dell’acqua, di una grande strada alternativa a monte, di un nuovo Piano Regolatore, di un moderno ospedale, naturalmente del lavoro (che non c’è) ma non… delle luminarie e degli addobbi natalizi. Sandro Bartolomeo non è più il sindaco di Formia. Almeno per ora. Ha tempo sino al 17 dicembre prossimo se confermare o meno le sue dimissioni da un incarico che aveva conquistato per la quarta volta alle amministrative della primavera del 2013. La decisione di mollare l’ha formalizzata in una lettera di un rigo appena scritta a fianco della moglie e di alcuni fedelissimi superstiti, protocollata alle 21.37 di lunedì sera ed inviata alla segretaria comunale Rita Riccio. Il consiglio era terminato da un quarto d’ora, seduta drammatica nel corso della quale l’ex opposizione era diventata numericamente (in via definitiva) maggioranza votando contro una maxi variazione di bilancio – oltre 200mila euro – deliberata dalla Giunta per finanziare, appunto, l’allestimento delle luminarie e delle iniziative spettacolari per il prossimo Natale.

Non bastava la fuoriuscita della consigliera Miriam Cupo, l’ultima arrivata nel gruppo consiliare di “Idea Domani”, che si è aggiunto, a sorpresa, il voto contrario di tre dei quattro consiglieri di Forza Italia, lo stesso gruppo che in aprile aveva permesso a Bartolomeo di tornare sui suoi passi con la riapprovazione del bilancio di previsione dopo le dimissioni da sindaco del 31 marzo. Le prime avvisaglie si erano registrate con la discussione dei primi argomenti tecnici dell’agenda consiliare (Piano di zona di Acqualonga, il riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio, le liquidazione delle posizioni organizzative dei dirigenti relative al 2014) quando i consiglieri di Forza Italia, tranne il consigliere Erasmo Picano – il più fedele consigliere al sindaco dimissionario – si erano accodati agli esponenti delle minoranze centriste convinti della necessità di interrompere questo “inutile accanimento terapeutico” di cui sta soffrendo il comune di Formia dalla scorsa primavera. Per il sindaco Bartolomeo, ormai un ex, è apparsa una frustrata in pieno volto il contenuto dell’intervento, lento e cadenzato, del consigliere di Forza Italia Salvatore Forte (quando sarebbe dovuto intervenire proprio Picano) che ha parlato di una situazione che “si è ormai incancrenita. E’ inutile andare avanti in questo modo, non ha più senso”. In sintesi, Forte, facendosi portavoce del pensiero dei colleghi di gruppo Carla Ciano e Gianluca Taddeo, ha esternato una palese insofferenza su una modalità della gestione amministrativa che non convinceva più e che, forse, non mai convinto. Ma non da oggi ma da settimane e mesi. E si è appreso che i tre consiglieri azzurri (ma non Picano) lunedì mattina si erano recati in comune per dire a denti stretti al sindaco che questa gestione tutt’altro che collegiale sulle più disparate questioni – e, tra queste, anche sulla programmazione natalizia – non era più tollerabile. Forza Italia ha utilizzato questo pretesto per staccare la spina per avere più margini di manovra in vista del voto regionale e politico di inizio marzo? Questo diktat è arrivato da Fondi, dal segretario regionale di Forza Italia Claudio Fazzone al quale lo stesso Bartolomeo aveva chiesto “collaborazione”, aiuto, in occasione delle prime dimissioni dall’incarico del 31 marzo scorso? A questi interrogativi le dovute risposte non potranno non arrivare nei prossimi giorni ma l’orientamento generale è che Forza Italia abbia utilizzato quale pretesto la gestione delle luminarie per smarcarsi. E di farlo in tempi ragionevolmente lontani dal voto.

L’intervento di Salvatore Forte (Forza Italia)

Ha deciso di farlo e, di conseguenza, di scaricare proprio il capogruppo Erasmo Picano, guarda un po’ tra i pochi consiglieri (di maggioranza) che oggi è rimasto fisicamente al fianco dell’ex sindaco Bartolomeo in comune. Era regolarmente nel suo ufficio, ha incontrato alcuni assessori e dirigenti e, preannunciando che parlerà ai cronisti mercoledì ad ora di pranzo, si è detto molto sereno prima di lasciare per qualche ora la città per un grave lutto che ha colpito un amico di famiglia. Ha aggiunto che gestirà l’ordinanza amministrazione nei prossimi 20 giorni, compreso l’allestimento delle luminarie e degli addobbi, dopodiché staccherà definitivamente la spina dopo che è venuto meno anche il tanto reclamizzato rapporto fiduciario di gran parte di Forza Italia e, ancorprima, di tanti consiglieri eletti nella sua maggioranza il 26 ed il 27 maggio di quattro anni fa. Bartolomeo sarà protagonista di un altro ripensamento? E’ un’ipotesi fantasiosa anche se non impossibile ma lo stesso ex sindaco di Formia è il primo ad essere convinto della necessità di voltare pagina nella sua quasi cinquantennale attività politico-amministrativa per evitare che l’opinione pubblica maturi definitivamente la consapevolezza di essere innamorato di quella poltrona sulla quale siede, in maniera quasi continua, dal dicembre del 1993. E per farlo ha scelto il “muro contro muro” delle luminarie per dare risposte, in chiave terapeutica, alla sua legittima e personale stanchezza. Bartolomeo qualche errore l’ha commesso e anche grave sul piano politico. Lui di formazione gesuita e, per certi versi, un prototipo democristiano della migliore corrente Morotea avrebbe dovuto fermare le bocce quando la sua maggioranza gli si stava sfilando davanti, si stava sciogliendo come neve al sole. Non una o una seconda defezione ma tante innumerevoli fughe in avanti a fronte delle quali ha messo la testa, come lo struzzo, sotto la sabbia per ubbidire al suo carattere, alla sua indole di essere il primo della classe. In politica i nodi arrivano sempre al pettine e l’ex sindaco in occasione dell’ultimo bilancio di previsione anziché rilanciare all’interno della sua maggioranza tanti transfughi (nella parabola del Figliuol prodigo si arrriva a sacrificare il vitello più grasso pur di far festa) ha deciso di opzionare la soluzione-Fondi, Forza Italia, che, alla distanza, gli è rivoltata contro ed è stata una delle concause, mortali, del suo assassinio politico. Ora Forza Italia deve avere, a sua volta, molto coraggio per rilanciare un’azione politico-amministrativa sul territorio dopo questo sterile rapporto di convivenza con il Pd che per qualcuno degli azzurri è stato solo di mero interesse di potere. Nulla di più.

Per le opposizioni Centriste un malato moribondo non poteva essere curato con l’aspirina. E così è stato. Bartolomeo, uscendo di scena, non può essere ora un bersaglio politico da centrare a tutti i costi. Lo vieta il diritto umanitario internazionale… La storia di Formia dei prossimi anni gli tributerà quello che realmente gli spetta. Ora per le opposizioni c’è la città con i suoi numerosi e gravi problemi (irrisolti) sul tappeto.

Interviste ai consiglieri comunali Amato La Mura, Giuseppe Bortone, Antonio Di Rocco e Mattia Aprea

Un’offerta politico-programmatica è necessaria, ancor prima dei nomi da proporre alla carica più prestigiosa di sindaco. Urgono chiarezza e trasparenza nella gestione di questa delicata fase che, in concomitanza del probabile arrivo del commissario Prefettizio, presuppone una linearità di comportamento non ancora in vendita ancora in nessun mercato di Natale. O almeno…

Saverio Forte

Intervista alla consigliere di maggioranza Maria Antonietta De Meo