Formia / Agenzia delle Entrate, scongiurato il trasferimento

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FORMIA – Lo abbiamo anticipato qualche giorno fa dopo un incontro informale con le organizzazioni sindacali di categoria: l’agenzia delle Entrate non lascerà Formia. Questa attesa e importante “fumata bianca” è stata ufficializzata a Roma al termine di un incontro tra il Direttore Regionale dell’Agenzia Michele Garrubba, accompagnato dalla sua “vice” Alberta De Sensi e dalla responsabile dell’ufficio personale Cristiana Pattumelli, ed il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo. I vertici della direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate hanno assicurato, infatti, che sarà riaperta di nuovo la procedura, la terza in pochi mesi, per la ricerca di un immobile da adibire a nuova sede alternativa a quella attuale di via Olivastro Spaventola e hanno ribadito che non c’è alcun interesse a spostare l’ufficio a Fondi.

E qui sono state condivise le perplessità esternate dal sindaco di Formia a nome degli altri 13 comuni del Golfo e dei diversi ordini professionali e soprattutto dei numerosissimi utenti dell’Ufficio, subito in prima fila contro la ventilata delocalizzazione di una struttura realmente al servizio dello sviluppo economico del comprensorio. Ora sarà pubblicata una nuova indagine di mercato – il comune di Formia ha chiesto di essere tempestivamente informato per poter produrre il maggior numero di offerte – per individuare un fabbricato – disponibile o da costruirsi entro 18 mesi dalla conclusione della selezione- per una superficie compresa tra 1.368 e 1.520 metri quadrati nel caso di immobile preesistente e tra 912 e 1368 metri quadrati nel caso di immobile di nuova costruzione o soggetto a ristrutturazione integrale.

Le soluzioni logistiche alternative non mancano: l’attiguo ex cravattificio “Gino Pompei”, di proprietà del consorzio di sviluppo industriale del sud-pontino, l’ex albergo Caposele in località Vindicio – di proprietà privata e per diverso tempo sede degli uffici amministrativi e degli ambulatori dell’ex Usl Lt/6 – il realizzando polo artigianale in località Mergataro, di proprietà della famiglia Simeone, e finanche l’ex pastificio Paone, nonostante sia ancora posto sotto sequestro per lottizzazione abusiva.

Saverio Forte