Formia / Emergenza idrica, proteste e promesse

Cronaca Formia

FORMIA – Le forze delle ordine avevano visto giusto quando scrivevano all’inizio dell’estate alla Prefettura di Latina che l’emergenza idrica nel sud-pontino avrebbe conosciuto problemi di ordine pubblico. E così è stato. Dopo i cassonetti sistemati per traverso a Scauri e lungo la via per Castelforte, la strada Litoranea a Formia è stata bloccata, in entrambe le direzioni, all’altezza dello svincolo di piazza Mattei. Ai cittadini del centro urbano e della parte occidentale della città, gli stessi che lunedì sera avevano sfilato in via Vitruvio per esternare la loro legittima rabbia contro la carenza idrica e la sua gestione da parte di Acqualatina, si sono affiancate, complici i tam tam dei social network, le rappresentanze provenienti dalle frazioni e dalle più lontane Gianola e Penitro, tutti in strada a denunciare ormai l’insostenibilità della situazione dal punto di via igienico-sanitario. Eppure i cittadini si erano dati appuntamento in piazza Mattei nel primo pomeriggio per fare il punto dopo l’incontro avuto in mattinata con il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo che aveva avuto fornito loro significative rassicurazioni circa l’aumento della pressione e della possibile attivazione da parte di Acqualatina del nuovo campo pozzi in località “25 Ponti” entro il 15 settembre. Presa in esame inizialmente l’ipotesi, clamorosa, di bloccare finanche la ferrovia Roma-Napoli, il malessere dei cittadini è aumentato nel momento in cui è arrivata una comunicazione dell’ente gestore che segnalava l’anticipazione delle interruzioni orarie del flusso idrico pressoché in diversi quartieri di Formia. I presenti, inizialmente poche decine, avevano chiesto spiegazioni al vice-sindaco e assessore all’urbanistica del comune Maurizio Tallerini ma, ritenute poco esaustive, hanno deciso di raggiungere la sottostante strada Litoranea già alle prese con le prime fasi del traffico balneare di ritorno dalle vicine Gaeta e Sperlonga. E’ bastato poco che si realizzassero creati code, in entrambe le direzioni, per decine e decine di chilometri. Momenti di tensione sono stati vissuti all’arrivo, richiesto, del sindaco di Formia e le forze dell’ordine, Carabinieri, Vigili urbani e Polizia, coordinate dal vice-questore Maurizio Mancini, hanno dovuto fare ricorso al buonsenso perche la situazione non degenerasse. Nel mirino degli autori della protesta è finito proprio il sindaco Bartolomeo che, accompagnato dal suo capo di gabinetto Luigi De Santis, accettava di interloquire con i manifestanti, soprattutto con anziani e donne. Ma la tensione è stata talmente tanta che la situazione potesse degenerare da un momento ad un altro mentre il traffico leggero proveniente da Gaeta veniva dirottato nel già caotico centro urbano di Formia e, in via Vitruvio in particolare.

Il sindaco, a fatica, aveva ripetuto quanto detto in mattinata e, cioè, che il campo pozzi in località “25 Ponti” sarà attivato entro il 15 settembre, a partire da mercoledì saranno avviate le prove di spurgo – tempo previsto 3-4 giorni – e quelle di portata che durerà 24 ore. Successivamente partirà l’installazione dei tubi che garantiranno il collegamento della sorgente alla condotta. Prima d’essere collegata alla rete idrica, l’acqua del pozzo dovrà essere spurgata. I residui di terriccio trascinati dal flusso potrebbero generare episodi di intorbidamento delle acque marine in prossimità del fosso di scolo. “Acqualatina – ha spiegato il primo cittadino – ci ha garantito che si tratta esclusivamente di residui terrosi, in alcun modo dannosi per l’ambiente marino e la salute dei bagnanti. Sarà comunque in funzione un autospurgo che consentirà di bloccare eventuali corpi solidi trascinati dal fossato. Cittadini ed operatori balneari stiano comunque tranquilli: l’acqua del mare resterà perfettamente balneabile. Gli elementi di torbidità coinvolgeranno esclusivamente l’aspetto visivo. L’ingente afflusso di acqua dolce, di temperatura diversa rispetto a quella del mare, potrebbe inoltre generare circoscritti fenomeni di schiuma. Tutto questo durerà pochissimi giorni e servirà a garantire un intervento fondamentale per l’approvvigionamento idrico della città. Abbiamo inoltre parlato con Acqualatina – aveva concluso il sindaco di Formia – per incrementare la pressione dell’acqua nella zona alta di Formia dove i disagi per la persistente carenza dell’acqua sono sempre più forti”. 

Ma i cittadini hanno fatto fatica a celare la loro rabbia: non credono che il calo dei consumi nella fase conclusiva dell’estate e l’attivazione della nuova fonte di approvvigionamento possano far migliorare la situazione. Tutt’altro. Ora c’è l’interesse che la protesta possa avere un’eco nazionale per chiedere l’immediato intervento della Prefettura e – qualcuno sussurra – dell’Esercito. La zona più monitorata ed attenzionata dalle forze dell’ordine è la stazione ferroviaria di Formia. Il blocco della rete ferrata Roma-Napoli potrebbe dare all’emergenza idrica quella risonanza che manifestazioni, assemblee e l’attività, seppur importante , di associazioni e comitati, non hanno dato sinora. Che la siccità, poi, sia uno strumento di propaganda elettorale in vista delle amministrative della primavera del 2018 l’hanno capito oggi in molti. Al blocco della Flacca hanno partecipato diversi rappresentanti delle forze politiche e civiche che – solo per fare qualche esempio – saranno in lizza alle amministrative del prossimo anno, dai Centristi per Formia a Generazione Formia, dal Movimento Cinque Stelle a Idea Domani, da “Un’altra città” al Pd, il partito del sindaco di Formia. L’emergenza idrica sia oggetto di dibattito e di proposta ma non di strumentalizzazione elettorale perché i disagi dei formiani, già animati da nobili sentimenti di pazienza e di perseveranza, non possono “usati” – come sta avvenendo da qualche ora – da questo o quel candidato a sindaco. Per nessuna ragione al mondo…. Anche perché i formiani hanno un tasso intellettivo maggiore rispetto a coloro che nei prossimi li rappresenteranno nel palazzo. Ed è un fatto risaputo…