GAETA – Quella droga serviva solo per un uso personale. Lo spaccio? Macchè, non furono trovati bilancio e coltelli per la suddivisione della sostanza stupefacente e tantomeno l’indagato non svolgeva assolutamente attività di vendita ad assuntore in quanto aveva un’interessante capacità economica dimostrata dalle relative buste paga. Con questa ricostruzione difensiva Mario Zottola, romano di 67 anni ma da anni residente a Gaeta, in via Garibaldi, è stato assolto dal Gip del Tribunale di Cassino Salvatore Scalera al termine del giudizio abbreviato chiesto dal suo legale, l’avvocato Pasquale Di Gabriele.
I fatti per i quali Zottola è finito sotto processo risalgono al 26 febbraio 2015 quando l’uomo, dopo una segnalazione di un confidente al commissariato di Polizia, fu sottoposto ad una mirata perquisizione domiciliare, soprattutto all’interno di uno scantinato. L’uomo collaborò tanto con le forze dell’ordine – la Polizia chiese ed ottenne l’arrivo di un’unità cinofila del gruppo di Formia della Guardia di Finanza – al punto da indicare e far ritrovare un “blocco unico di colore marrone scuro”. Erano quasi 10 grammi di hashish che – secondo l’ipotesi investigativa del sostituto procuratore Chiara D’Orefice – avrebbero fruttato 43 singole dosi medie di droga.
Per il Pm c’erano i presupposti, oltre alla detenzione, dello spaccio tanto da chiedere per Zottola un anno e quattro mesi di reclusione. Il Gip Scalera, invece, al termine del rito abbreviato ha assolto l’uomo che con lo spaccio di sostanze stupefacenti non ha avuto volutamente a che fare.
Saverio Forte
