GAETA – Di record in 108 anni di attività ne ha ottenuti tanti, molti dei quali imbattibili allo stato dei fatti e in futuro. Ora l’”Antica Impresa Casa Funeraria Salemme” di Gaeta vuole centrarne un altro, il più innovativo sul piano imprenditoriale, economico e, perché no, religioso: inaugurare nelle campagne di Itri, in località Piroli, non molto lontano dai “25 Ponti”, una “casa funeraria” vera e propria con tutti i confort che la struttura, unica in diverse regioni italiane, richiede, compresa la figura dello psicologo ad assistere il dolente nell’elaborazione del lutto. L’immobile, in effetti, già è stato realizzato e, grazie ad una progettazione avviata nel 2001, non ha paragoni su un territorio che si estende, appunto, sino a Bologna. Ma perché diventi operativo c’è bisogno di una legge quadro del Parlamento o, in alternativa, della Regione Lazio. Due sono i soggetti a cui il gruppo capitanato da un imprenditore serio e “nipote d’arte” qual è Salvatore Salemme – intervistato da Saverio Forte nel video allegato – si è affidato, il Registro Italiano Cremazioni e un’eccellenza come la sua realtà economica, l’”Efi”, l’Eccellenza Funeraria Italiana.
Nonostante tutto, quest’azienda guarda al futuro ma mai abiurando il suo passato, recente e remoto, che le ha permesso, grazie all’intuizione nel 1909 di diventare leader nel settore delle onoranze funebri a Gaeta e nel resto del sud pontino (ha filiali a Formia, Sperlonga e Itri). L’“Antica Impresa Casa Funeraria Salemme” si è trasformata in un brand, in un marchio di cui è orgogliosa Gaeta, sin da quando, nel 1910, un anno più tardi la sua nascita, è diventata l’unica impresa di onoranze funebri operante nell’allora regione storica di Terra di Lavoro. La “mission” imprenditoriale è stata il continuo, instancabile e, a volte, forzato desiderio di protendere all’eccellenza, sostenuto da un personale altamente qualificato e dall’utilizzo di prodotti esclusivamente certificati e made in Italy. Questo stato di cose ha consentito, in un’ottica socio-culturale, di rammodernare, senza disattendere le radici tradizionali locali, il senso più elevato del termine “cerimonia” perché tale è considerato un funerale di una persona cara che, avendo un carattere intrinsecamente sacro e perentorio, non deve lasciare spazio a negligenze e distrazioni di sorta.
I personaggi più noti di Gaeta, della politica, della Chiesa e del potere militare, italiano e americano, hanno deciso di affidare a Salemme il loro ultimo viaggio, con la carrozza da passeggio nel 1913, a quelle a cavalli nel 1925 (per ottemperare alla suddivisione di funerali per classi introdotta dal Regio Decreto del 1923), ad un “Fiat 1800 President”, una tra le prime auto funebri in commercio nel 1958. I giovani, intanto, scalpitano. Basta chiederlo a un altro “nipote d’arte”, Marco Salipante che, nonostante sia un bravissimo e preparato studente universitario (è laureando in storia dell’arte medioevale), dà una mano all’impresa di famiglia revisionando il sito web – davvero molto bello ed accogliente… nonostante la materia – e inserendovi un ‘vademecum’ per evitare eventuali truffe.
Saverio Forte
Intervista a Salvatore Salemme
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