Formia / Morte di Antonio Langella, per il perito del gip “è stato un omicidio”

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FORMIA – Antonio Langella la mattina del 3 dicembre scorso morì all’interno della villetta che occupava in via Giovenale, in località Acquatraversa, a Formia, perché vittima di un’aggressione, quanto fulminea quanto violenta. Insomma fu un omicidio e a provocarlo fu l’amico che abitava con lui, Andrea Tamburrino, 41enne originario di Cellole ma da anni trapiantato a Scauri. Lo ha detto a chiare lettere nel corso dell’incidente probatorio svolto davanti il Tribunale di Cassino, il perito di fiducia del Gip Massimo Lo Mastro, il medico legale Daniela Lucidi. Langella morì per un vasto trauma contusivo-compressivo, fu vittima di un’aggressione improvvisa, fulminea e violenta, al punto che non ebbe il tempo ed il modo per reagire.

La dinamica omicidiaria del perito di fiducia del Gip Lo Mastro è stata condivisa anche dai consulenti di fiducia del sostituto procuratore Chiara D’Orefice e della parte civile, Alessandro Mariani e Filippo Marino e non dal perito di parte di Langella che, indagato da mesi per omicidio volontario, secondo il quale Langella sarebbe morto cadendo dalle scale tra il pianerottolo ed il primo piano della villetta di Acquatraversa. La perizia della dottoressa Lucidi ha anche ribadito come l’autotrasportatore, separato da tempo e padre di una figlia, fosse pienamente cosciente nel momento dell’aggressione mortale.

Sul campo ora ci sono tre soluzioni che potrebbe percorrere il Pm D’Orefice dopo che la prova è stata cristallizzata nell’incidente probatorio: chiedere per Tamburrino – in carcere da alcuni mesi a Cassino per cumulo di pena – la conclusione delle indagini, lo svolgimento del giudizio immediato o un provvedimento cautelare per questa vicenda.

Per la parte civile, rappresentata dall’avvocato Vincenzo Macari, resta da capire il movente del delitto: “La famiglia si augurava che il proprio congiunto fosse deceduto per un incidente domestico – ha commentato l’avvocato Macari – ora ufficialmente ha saputo quanto immaginava: la sua morte è avvenuto per omicidio…”

Saverio Forte