Formia / Voto di scambio, chiesto rinvio a giudizio per il sindaco Bartolomeo, Forte e D’Angiò

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FORMIA – E’ finalmente entrata nel vivo l’udienza preliminare in cui il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo, insieme all’ex responsabile dell’ufficio igiene ed ambiente del comune Gino Forte, è indagato, in concorso, per abuso d’ufficio e, soprattutto, per voto di scambio relativamente agli incarichi affidati subito dopo le elezioni amministrative della primavera 2013 alla società “Impero Romano” per la pulizia e manutenzione delle spiagge libere di cui il titolare, Gennaro D’Angiò, è il terzo sotto processo. Il Gup Salvatore Scalera ha innanzitutto sciolto la riserva circa la richiesta, respinta, di costituzione di parte civile di tre attivisti di Formia del Movimento Cinque Stelle attraverso l’avvocato Paolo Sciorto.

Sinora non era stata mai discussa in quanto l’ex Gup Lanna aveva chiesto i verbali di chiusura delle operazioni elettorali alle amministrative del comune del 2013 per verificare se ci fossero o meno i tempi – la normativa prescrive un termine massimo di tre anni – per avanzare una simile istanza in un processo in cui campeggia un reato elettorale. La rappresentante della pubblica accusa, il sostituto procuratore Marina Marra (il magistrato titolare del fascicolo è il Pm Roberto Nomi Bulgarini, ndr), ha chiesto ufficialmente e per la prima volta il rinvio a giudizio per Bartolomeo, Forte e D’Angiò, istanza contestata nel suo lungo l’intervento dal legale difensore del sindaco Bartolomeo, Luca Scipione che, insieme agli avvocati Giuseppe Masiello e Giovanni Valerio, ha chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste e non costituisce reato.

“Non c’è uno straccio di prova e non l’hanno dimostrata neppure i tre testi della Procura – ha dichiarato l’avvocato Luca Scipione – Il titolare dell’”Impero Romano” in un’intervista video e in una dichiarazione resa ai Carabinieri non ha mai detto di aver preteso qualcosa dal sindaco quando faceva parte del suo staff organizzativo del candidato sindaco del centro sinistra Sandro Bartolomeo. Non lo poteva fare anche perché – ha concluso il legale difensore del sindaco di Formia – era beneficiario di questo tipo di incarichi sin dal lontano 2002 anche se, all’epoca, guidava un’altra cooperativa denominata “Recupero giovanile”.

L’ex caposezione Gino Forte da tempo è impegnato a ribadire la sua completa estraneità ai fatti contestati per aver operato, in qualità di dirigente, in completa autonomia, senza alcuna pressione da parte della politica, di qualsiasi amministrazione che reggeva il comune di Formia. Invece la politica c’entra secondo quanto ipotizza la Procura della Repubblica di Cassino, secondo la quale la ditta “Impero Romano” sarebbe stata gratificata di questi incarichi diretti nel giugno 2013 per il ruolo svolto in prima persona da D’Angiò durante la campagna elettorale poi vinta dal sindaco in carica Bartolomeo.

L’udienza preliminare si è conclusa con un nulla di fatto, l’aula serviva per un altro dibattimento ed il Gup Scalera, alla luce anche dei rilievi mossi dalla difesa del sindaco di Formia, ha rinviato per le conclusioni al 20 luglio quando rinvierà o meno a giudizio Bartolomeo, Forte e D’Angiò.

Saverio Forte