Formia / Emergenza idrica, si riuniscono i sindaci dell’Ato4: chieste le dimissioni di Besson

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FORMIA – Acqualatina che difende il proprio operato per gli aumentati investimenti sul territorio, anche quelli programmati nel… 2032, i sindaci dei comuni del Golfo che, almeno una volta tanto, fanno quadrato e chiedono all’ente gestore di garantire risposte e tempi certi per fronteggiare la gravissima emergenza idrica in corso. Con un nulla di fatto si è conclusa, però, la prima parte dell’assemblea dei sindaci dell’Ato 4 di questa mattina che Eleonora Della Penna, nella duplice veste di presidente della Provinciale di Latina e dell’ambito territoriale, ha voluto organizzare a Formia, presso la sede distaccata della stessa Provincia, quale segno di vicinanza nei confronti dei cittadini e delle attività turistiche del Golfo che stanno soffrendo la grande sete (QUI l’intervista video).

LA RICHIESTA DELLO STATO DI EMERGENZA. E molti di loro, guardati inutilmente a vista dalle forze dell’ordine, hanno assistito ad una riunione che, rinviata al 29 giugno a Latina per discutere della proposta di ridurre le tariffe per gli imprenditori e per prevedere forme di ristoro per i cittadini colpiti da questo persistente black-out idrico, si è caratterizzata per l’approvazione della richiesta per ottenere dalla Regione Lazio lo stato di emergenza, per il silenzioso comportamento dei membri del Cda e addirittura per l’incredibile assenza dell’amministratore delegato di Acqualatina, Raimondo Besson di cui sono state chieste ad alta voce le dimissioni. La dichiarazione dello stato di emergenza era stata chiesta nei giorni scorsi dalla Confcommercio Lazio sud e durante l’assemblea la presidente Della Penna sottolineato la valenza di questa iniziativa parlandone personalmente con il responsabile dell’Ascom territoriale di Formia, Giovanni Orlandi, presente all’incontro. E la richiesta sottoscritta all’unanimità dai sindaci e dai rappresentanti di tutti i comuni dell’Ato è stata trasmessa nel pomeriggio in una Pec al presidente Zingaretti.

LA RICHIESTA DI DIMISSIONI. Il management Acqualatina spera ottimisticamente che molti degli investimenti programmati – ma non si sa quando saranno realizzati – e i costi che deriveranno dalle misure di approvvigionamento in questa fase di emergenza non vengano finanziati in bolletta dai cittadini ma da Regione, dal Cipe e dal governo. Si tratta di un timore, invece, sottolineato, a più riprese, dal sindaco di Minturno Gerardo Stefanelli che ha chiesto una corsia privilegiata per il rilascio delle autorizzazioni amministrative e burocratiche alla luce della volontà di insediare un tavolo tecnico con il Prefetto di Latina Pierluigi Faloni. Nelle fasi iniziali dell’assemblea il sindaco di Formia Sandro Bartolomeo ha chiesto le dimissioni dell’amministratore delegato di Acqualatina Raimondo Besson, come detto assente ai lavori annunciati da tempo. Bartolomeo presenterà un documento ufficiale nella prossima assemblea dell’Ato 4, insieme ad altri sindaci. “Si sta facendo un giochino poco limpido per spostare le risorse già in cantiere – ha detto il sindaco di Formia che poi ha spostato l’attenzione sul danno che stanno subendo le attività commerciali, paventando chiusure anticipate proprio durante la festa patronale del prossimo fine settimana di San Giovanni – Non siamo certi che possiamo offrire i bagni ai turisti”, Il sindaco di Formia ha fatto riferimento ad un piano che prevedeva investimenti per 700mila euro a Formia, altrettanti a Gaeta e 200mila a Minturno. “Di quei fondi sono stati spesi il 5% – ha continuato il primo cittadino formiano – e comunque sono finanziamenti regionali”.

LA SORGENTE DI CONCA. Se l’arrivo ogni giorno al porto di Gaeta di una nave cisterna costa ad Acqualatina e, dunque, agli utenti circa 20mila euro, il sindaco di Formia ha proposto inoltre di riattivare, con effetto immediato, la storica sorgente di Conca: 150 litri al secondo potrebbero contribuire a lenire la grande sete. “ Al di là dei dissalatori e delle navi cisterna, strumenti che costano molto e non durano nel tempo, esistono soluzioni alternative. Su tutte “la riattivazione della sorgente di Conca”. “La sorgente di Conca – ha illustrato Bartolomeo – produce acqua per circa 150 litri al secondo. Formia ha bisogno di molto meno per uscire dall’emergenza, essendo necessario un aumento di portata pari ad 80 litri al secondo. Allo stato, l’acqua che sgorga dalla sorgente non è potabile, essendo l’area su cui sorge completamente urbanizzata. Sono certo però che, in una situazione di emergenza come quella in cui viviamo e con la prospettiva di trascorrere un’estate intera con i rubinetti asciutti, i cittadini sarebbero ampiamente disposti a bere acqua in bottiglia pur di averne a disposizione per uso igienico. Personalmente, sono pronto ad assumermi le mie responsabilità ed ad emettere un’ordinanza di non potabilità. La cosa più importante è che l’acqua torni nelle case”. Tra le soluzioni prospettate da Acqualatina per fronteggiare l’emergenza c’è , tuttavia, il ricorso a navi cisterna e all’uso di dissalatori. “Garantirebbero meno di 100 litri al secondo – ha aggiunto Bartolomeo – e avrebbero un costo enorme mentre l’acqua sgorga dalla sorgente di Conca in modo assolutamente gratuito. I cittadini devono saperlo perché sarebbero loro a pagare la maggiorazione dei costi. Se si deve fare un investimento lo si faccia per collegare una sorgente che, nei secoli, è servita ad alimentare le attività produttive di Formia, ad esempio i mulini. Lo ripeto: sono pronto a firmare l’ordinanza di non potabilità purché l’acqua arrivi nelle case per uso igienico e si lavori per farne una fonte stabile di approvvigionamento per Formia”. “Domani (mercoledì,ndr) mattina – ha concluso il Sindaco di Formia – l’ingegner Cima, responsabile tecnico di Acqualatina, sarà a Formia e insieme effettueremo un sopralluogo in loco alla presenza dei tecnici comunali. Perché l’acqua della sorgente venga convogliata nella rete andrà fatto un investimento, chiaro, ma la cifra sarà molto più bassa rispetto a quanto saremmo costretti a pagare per dissalatori e navi cisterna. Inoltre, sarebbe un investimento destinato a durare nel tempo e non un semplice intervento tampone”.

DISSALATORI E NAVI CISTERNA. Arrivino le bettoline, si installino i dissalatori, si riparino le condotte colabrodo, si riattivi la sorgente di Conca: per il sindaco di Gaeta, Cosmo Mitrano, si percorra ogni strada perché quest’emergenza conosca un epilogo…nonostante a gennaio sia stato varato un piano di investimenti da 19 milioni: “Si tratta di investimenti che verranno fatti nei prossimi anni – ha osservato – Io invece voglio sapere che cosa si intende fare oggi per l’emergenza, il problema sono i prossimi mesi, fino a novembre”. Mitrano ha preso atto dell’arrivo della nave cisterna nel porto di Gaeta e della prossima istallazione dei dissalatori a Formia ma ha chiesto di conoscere esattamente quanto queste misure incideranno sulla carenza idrica attuale.

Saverio Forte