Ventotene / Scandalo appalti, il Riesame si riserva

Cronaca Ventotene

VENTOTENE – Il secondo collegio del Tribunale del Riesame di Roma si è riservata la decisione se annullare o meno, entro i prossimi cinque giorni, l’ordinanza di arresto notificata dal Gip del Tribunale di Cassino Salvatore Scalera a cinque tra ex amministratori e tecnici del comune di Ventotene e imprenditori dell’isola con l’accusa di pilotare l’esito di alcuni appalti pubblici a favore di imprese “amiche” con l’intento di ottenere finanziamenti da parte della Regione e favorire anche il voto di scambio. I legali dell’ex sindaco Giuseppe Assenso, dell’ex assessore al turismo del comune Daniele Coraggio, dell’ex responsabile della ripartizione tecnica comunale Pasquale Romano e degli imprenditori isolani Claudio Santomauro e Antonio Langella, hanno prodotto una mole di documenti per motivare la loro istanza che – a loro dire – non è mai stata suffragata da gravi indizi di colpevolezza.

Gli avvocati Luca Scipione, Pasquale Cardillo Cupo, Antonio Zecca, Caterina Suppa e Arturo Bongiovanni hanno innanzitutto contestato la reiterazione del reato dal momento che soprattutto il sindaco Assenso, l’ex assessore Coraggio e l’ex dirigente Romano non occupano da tempo i rispettivi incarichi pubblici. All’udienza davanti i giudici del Riesame ha partecipato il magistrato titolare delle indagini, il sostituto Procuratore Roberto Nomi Bulgarini che, a sorpresa, ha chiesto la revoca dei domiciliari per il solo l’ex sindaco Assenso – misura trasformata con il divieto di dimora a Ventotene – alla luce dei nuovi sviluppi venutisi a creare sull’isola pontina dopo l’appuntamento elettorale di domenica con l’elezione del neo sindaco Gerardo Santomauro.

Il Riesame si è riservato la decisione così come valuterà se accogliere o meno le istanze del collegio difesa sulla legittimità di talune intercettazioni ambientali effettuate in un periodo successivo a quello autorizzato dalla Procura di Cassino.

Saverio Forte